ARONA – Babbo Natale in anticipo per la polizia municipale di Arona. L’amministrazione comunale ha deciso di mettere mano al portafoglio e rinnovare gli abiti in dotazione ai vigili urbani.
Oltre ai vestiti sono stati acquistati anche accessori come fondine per le pistole. cinturoni, porta manette e altro. Rigenerati anche i giubbotti anti proiettile in dotazione.
Guardaroba rinnovato anche agli ausiliari del traffico ed al messo comunale.
Soddisfatto l’assessore alla sicurezza Tullio Mastrangelo: “Gran parte degli abiti in dotazione erano vecchi e consumati”.
BOLOGNA – L’assessore alla Sicurezza urbana integrata, Alberto Aitini, e il Comandante della Polizia Locale, Romano Mignani, hanno consegnato oggi un attestato di elogio a 15 agenti della Polizia Locale che si sono distinti in diverse operazioni di particolare rilievo.
Tra questi, le due agenti che il 26 novembre scorso sono intervenute a Palazzo d’Accursio, su segnalazione di alcuni dipendenti comunali, per disarmare un uomo in forte stato di agitazione psicologica e armato di coltello. Le due agenti sono riuscite a calmarlo, a distrarlo, a sottrargli il coltello con il quale minacciava di suicidarsi e a convincerlo ad accettare il sostegno sanitario.
Tra i premiati ci sono poi tre agenti che in abiti civili hanno individuato e fermato in via Indipendenza due donne che nascondevano in una capiente borsa diversi capi di abbigliamento rubati in un negozio vicino e quattro agenti che hanno fermato in piazza Verdi un ladro che aveva appena sottratto cellulare e altri oggetti dalla vettura in sosta di un corriere.
Un altro attestato ha premiato quattro agenti che, sempre in abiti civili, hanno notato e fermato cinque donne sul bus 14, mentre due agenti sono stati insigniti per aver identificato, il 17 ottobre scorso in piazza Medaglie d’Oro, un uomo gravato da ordinanza di custodia cautelare, tra l’altro proprio per il furto in piazza Verdi di pochi giorni prima.
Questi episodi dimostrano l’importanza preventiva e l’efficacia degli interventi in abiti civili sugli autobus e in zone particolarmente monitorate come piazza Verdi, via Indipendenza e l’area della Stazione centrale.
Alla consegna degli encomi era presente anche un’agente protagonista, l’8 dicembre scorso insieme a un’altra collega, di un intervento di contrasto all’abusivismo commerciale in via Indipendenza, nel corso del quale è stata sequestrata la merce contraffatta.
VERONA – Il Comune di Verona è il primo d’Italia ad aver dotato gli agenti della polizia municipale della tecnologia “Crash Data Retrieval” per la rilevazione e la ricostruzione dei sinistri. Grazie a questo strumento i vigili, già dalle prossime settimane, saranno in grado di acquisire i dati registrati dalla centralina degli airbag negli istanti immediatamente precedenti un incidente.
Gli agenti potranno dunque acquisire le informazioni relative relative a: raggio di sterzata del volante, pressione sui pedali del freno o dell’acceleratore, velocità del veicolo e decelerazione, gli agenti avranno a disposizione ulteriori conoscenze per comprendere il comportamento del veicolo e le azioni dei conducenti negli istanti precedenti il sinistro.
I dati, poi, potranno essere messi a disposizione delle parti o dell’autorità giudiziaria per le relative valutazioni. Soddisfatta l’amministrazione comunale.
«Anche nella sicurezza stradale, la Polizia municipale di Verona è all’avanguardia – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato –. Abbiamo voluto dotare i nostri agenti di questo nuovo strumento per essere più efficaci nei nostri interventi a favore dei cittadini e, in particolare, nella rilevazione degli incidenti. Verona si conferma un’eccellenza a livello nazionale nella tutela della sicurezza, grazie alle nuove tecnologie».
NAPOLI – Con la proposta di aggiudicazione della procedura negoziata ‘Servizio di noleggio per un periodo di trenta mesi di un sistema radiomobile in tecnologia DMR per i servizi della Polizia Locale del Comune di Napoli tramite RdO MEPA’, il Servizio Autonomo Polizia Locale di Napoli, disporrà in noleggio di un’infrastruttura tecnologica e strumentale a supporto dell’operatività del corpo.
La dotazione prevede 220 portatili, 20 apparati veicolari, 50 Kit per l’impiego motociclare di apparati portatili, tutti comprensivi di programmazione, antenne, batterie, accessori di installazione, messa in servizio, oltre un kit per l’utilizzo degli apparati portatili su motocicli comprensivo di kit audio per i caschi.
Per la sala operativa ubicata in via De Giaxa è prevista la fornitura di dispositivi avanzati per il collegamenti con il territorio. Sarà fornito anche un applicativo di centrale operativa che supporta sia canali analogici che digitali DMR, con funzionalità di comunicazioni individuali, chiamate di gruppo, invio e ricezione messaggi verso singole radio e verso gruppi di operatori nonché dell’archiviazione di tutto il traffico di rete.
Per la gestione degli interventi la Centrale Operativa del Corpo sarà equipaggiata di un brogliaccio elettronico, dal cui pannello di controllo l’operatore radio può inserire nuovi interventi richiesti dai cittadini o di già pianificati secondo una gestione automatizzata delle attività. Il contratto prevederà adeguati livelli di Manutenzione nonché di formazione e supporto tecnico.
La conclusione della procedura concorsuale si aggiunge all’accettazione degli ordinativi da parte della ditta individuata nella convenzione da Consip SpA, per conto del MEF per il noleggio di 81 veicoli Fiat Tipo 1.3 Mjet 95 cv, che andranno a sostituire i vecchi veicoli attualmente in uso e prossimi alla scadenza di noleggio.
Questa fornitura comprende la RCA e polizza kasko senza franchigia, manutenzione ordinaria e straordinaria, tasse di proprietà, assistenza stradale e ruote di scorta con possibilità per cinque veicoli di montaggio di pneumatici da neve.
Entrambe le acquisizioni dovrebbero essere operative presumibilmente a partire dalla prossima primavera.
Viva soddisfazione è stata espressa dal Comandante del Corpo Gen. Ciro Esposito che ha ricordato come in un anno particolarmente critico per le finanze dell’Ente, grazie al pieno sostegno del Sindaco, dell’Assessore alla Polizia Locale e del Direttore Generale, si sia riusciti a pervenire a due importanti risultati essenziali per le attività della Polizia Locale, con particolare riferimento al sistema radiomobile e di comunicazione mancante da diversi decenni.
Ha dichiarato Alessandra Clemente, assessore con delega alla Polizia Municipale:
“Diventa realtà il noleggio del sistema radiomobile DRM per i servizi della Polizia Locale. Questa soluzione di noleggio per la durata di 30 mesi è funzionale alla realizzazione del progetto presentato nell’ambito del PON Metro ‘Rete Radiomobile per la zona rossa in area metropolitana – Standard – Tetra’, che renderà definitiva la dotazione per il Comune di Napoli e gli altri comuni dell’area metropolitana di un sistema radiomobile integrato e di creare una Centrale Operativa evoluta ed innovativa di coordinamento relative a problematiche di mobilità, protezione civile e tutela del territorio. Come Assessore con delega alla Polizia Locale questa notizia mi rende orgogliosa e certa che queste nuove dotazioni offriranno un importante passo avanti per il servizio che gli agenti offrono quotidianamente alla cittadinanza, rafforzando così la nostra città”.
DIANO MARINA – Due nuove tecnologie innovative faranno parte delle dotazioni della Polizia Locale di Diano Marina.
Si tratta delle “Body Cam” ossia di telecamerine portatili indossabili dagli agenti per permettere di registrare filmati e audio nello svolgimento delle funzioni di vigilanza sul territorio.
Questi apparati già in uso e in sperimentazione presso altri comuni italiani sono indubbiamente utili per prevenire e ridurre i conflitti con l’utenza e tutelare l’operatore di polizia locale specialmente in particolari situazioni delicate e potenzialmente pericolose.
Sono state inoltre acquistate due “Fototrappole” utilissime nella lotta contro il degrado e l’inquinamento ambientale dovuto all’abbandono indiscriminato di rifiuti.
Questi ultimi strumenti sono in pratica dei mini sistemi di sorveglianza grazie ai quali si sottopongono a controllo determinate aree soggette a discarica abusiva e sono dotate di led ad infrarossi per funzionare anche nelle ore notturne,dove l’abbandono indiscrinato di rifiuti anche ingombranti è più diffuso.
“E’ un bel regalo di Natale che ci ha fatto l’amministrazione”, ha commentato la comandante della polizia locale Daniela Bozzano.
Entrambi gli strumenti verranno utilizzati dall’anno nuovo ,dopo l’inserimento e il completamento del relativo disciplinare normativo.
FROSINONE – Andava in giro a bordo del suo furgone con un megafono e la sirena lampeggiante in uso alla polizia municipale per incrementare il suo “business” di raccolta del ferro.
Lo hanno beccato così, un marocchino di 32 anni residente a Veroli e successivamente arrestato dagli agenti della sezione Anticrimine di Roma.
L’uomo è stato fermato per un controllo di routine, quando gli agenti durante la perquisizione hanno rinvenuto il dispositivo illecitamente detenuto.
Il marocchino si è difeso dicendo che megafono e lampeggiante gli erano stati dati da un idraulico e lui, che raccoglie ferro vecchio, avrebbe dovuto smaltirlo.
Ma poi non l’aveva fatto perché aveva pensato che i due strumenti potevano essergli utili nel suo lavoro, incrementando la raccolta del ferro grazie all’uso del megafono.
Nel corso della convalida dell’arresto il legale difensore Giuseppe Spaziani ha sostenuto che il suo assistito era in perfetta buonafede e che quel dispositivo non era stato rubato.
Il giudice accogliendo la tesi ha rimesso in libertà l’arrestato in attesa del processo che si terrà il prossimo 4 giugno 2019.
Come di consueto, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato, il calendario dei divieti di circolazione per l’anno 2019 per i mezzi pesanti fuori dai centri abitati. Il provvedimento ha l’obiettivo di garantire migliori condizioni di sicurezza nei periodi di maggiori traffico.
Le limitazioni previste nel calendario interessano veicoliconmassa superiore a 7,5 tonnellate adibiti al trasporto merci, quelli eccezionali o che hanno carichi eccezionali e quelli che trasportano merci pericolose.
Non si applicano, invece, ad alcuni tipi di veicoli e di trasporti precisati nel decreto, come, ad esempio, i mezzi dei Vigili del fuoco per interventi di emergenza, i veicoli militari e di polizia per esigenze di servizio, i veicoli dei Comuni adibiti al servizio di nettezza urbana. In alcuni casi l’autorizzazione a circolare nei giorni di divieto deve essere emessa dal Prefetto.
Nel decreto (SCARICA QUI), inoltre sono previste novità per quanto riguarda:
– agevolazioni per i veicoli da/verso estero, Sardegna e Sicilia,
– agevolazioni per il trasporto intermodale,
– categorie dei veicoli e tipologie delle merci esentati,
– condizioni per la circolazione in deroga e procedure di autorizzazione,
– trasporto in regime ADR (in particolare classi 1 e 7) e porto di Genova.
Il calendario
E’ vietata la circolazione, fuori dai centri abitati, ai veicoli ed ai complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t, nei giorni festivi e negli altri particolari giorni dell’anno 2019 di seguito elencati:
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 18/12/2018, n. 293, la LEGGE 17 dicembre 2018, n. 136 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria.”
Il provvedimento entra in vigore oggi 19/12/2018. Ecco l’articolo 193 del Cd.S. aggiornato con le modifiche apportate dall’articolo 23 bis del nuovo decreto fiscale.
Art. 193 Obbligo dell’assicurazione di responsabilità civile
1. I veicoli a motore senza guida di rotaie, compreso i filoveicoli e i rimorchi, non possono essere posti in circolazione sulla strada senza la copertura assicurativa a norma delle vigenti disposizioni di legge sulla responsabilita’ civile verso terzi.
2. Chiunque circola senza la copertura dell’assicurazione e’ soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 849 ad euro 3.396. Nei casi indicati dal comma 2-bis, la sanzione amministrativa pecuniaria e’ raddoppiata.
2-bis. Quando lo stesso soggetto sia incorso, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui al comma 2 per almeno due volte, all’ultima infrazione con segue altresi’ la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a due mesi, ai sensi del titolo VI, capo I, sezione II. In tali casi, in deroga a quanto previsto dal comma 4, quando e’ stato effettuato il pagamento della sanzione in misura ridotta ai sensi dell’articolo 202 e corrisposto il premio di assicurazione per almeno sei mesi, il veicolo con il quale e’ stata commessa la violazione non e’ immediatamente restituito ma e’ sottoposto alla sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo per quarantacinque giorni, secondo le disposizioni del titolo VI, capo I, sezione II, decorrenti dal giorno del pagamento della sanzione prevista. La restituzione del veicolo e’ in ogni caso subordinata al pagamento delle spese di prelievo, trasporto e custodia sostenute per il sequestro del veicolo e per il successivo fermo, se ricorrenti, limitatamente al caso in cui il conducente coincide con il proprietario del veicolo.
3. La sanzione amministrativa di cui al comma 2 e’ ridotta alla meta’ quando l’assicurazione del veicolo per la responsabilita’ verso i terzi sia comunque resa operante nei quindici giorni successivi al termine di cui all’art. 1901, secondo comma, del codice civile. La sanzione amministrativa di cui al comma 2 e’ altresi’ ridotta alla meta’ quando l’interessato entro trenta giorni dalla contestazione della violazione, previa autorizzazione dell’organo accertatore, esprime la volonta’ e provvede alla demolizione e alle formalita’ di radiazione del veicolo. In tale caso l’interessato ha la disponibilita’ del veicolo e dei documenti relativi esclusivamente per le operazioni di demolizione e di radiazione del veicolo previo versamento presso l’organo accertatore di una cauzione pari all’importo della sanzione minima edittale previsto dal comma 2. Ad avvenuta demolizione certificata a norma di legge, l’organo accertatore restituisce la cauzione, decurtata dell’importo previsto a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria.
4. Si applica l’articolo 13, comma 3, della legge 24 novembre 1981, n. 689. L’organo accertatore ordina che la circolazione sulla strada del veicolo sia fatta immediatamente cessare e che il veicolo stesso sia in ogni caso prelevato, trasportato e depositato in luogo non soggetto a pubblico passaggio, individuato in via ordinaria dall’organo accertatore o, in caso di particolari condizioni, concordato con il trasgressore. Quando l’interessato effettua il pagamento della sanzione in misura ridotta ai sensi dell’articolo 202, corrisponde il premio di assicurazione per almeno sei mesi e garantisce il pagamento delle spese di prelievo, trasporto e custodia del veicolo sottoposto a sequestro, l’organo di Polizia che ha accertato la violazione dispone la restituzione del veicolo all’avente diritto, dandone comunicazione al prefetto. Quando nei termini previsti non sia stato proposto ricorso e non sia avvenuto il pagamento in misura ridotta, l’ufficio o comando da cui dipende l’organo accertatore invia il verbale al prefetto. Il verbale stesso costituisce titolo esecutivo ai sensi dell’articolo 203, comma 3, e il veicolo e’ confiscato ai sensi dell’articolo 213.
4-bis. Salvo che debba essere disposta confisca ai sensi dell’articolo 240 del codice penale, e’ sempre disposta la confisca amministrativa del veicolo intestato al conducente sprovvisto di copertura assicurativa quando sia fatto circolare con documenti assicurativi falsi o contraffatti. Nei confronti di colui che abbia falsificato o contraffatto i documenti assicurativi di cui al precedente periodo e’ sempre disposta la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un anno. Si applicano le disposizioni dell’articolo 213 del presente codice.
4-ter. L’accertamento della mancanza di copertura assicurativa obbligatoria del veicolo puo’ essere effettuato anche mediante il raffronto dei dati relativi alle polizze emesse dalle imprese assicuratrici con quelli provenienti dai dispositivi o apparecchiature di cui alle lettere e), f) e g) del comma 1-bis dell’articolo 201, omologati ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente automatico e gestiti direttamente dagli organi di polizia stradale di cui all’articolo 12, comma 1.
4-quater. Qualora, in base alle risultanze del raffronto dei dati di cui al comma 4-ter, risulti che al momento del rilevamento un veicolo munito di targa di immatricolazione fosse sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria, l’organo di polizia procedente invita il proprietario o altro soggetto obbligato in solido a produrre il certificato di assicurazione obbligatoria, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 180, comma 8.
4-quinquies. La documentazione fotografica prodotta dai dispositivi o apparecchiature di cui al comma 4-ter, costituisce atto di accertamento, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689, in ordine alla circostanza che al momento del rilevamento un determinato veicolo, munito di targa di immatricolazione, stava circolando sulla strada.
Un dossier del Viminale per spiegare le ragioni e gli obiettivi del decreto sicurezza, in particolare sul fronte immigrazione.
Con il nuovo decreto sicurezza diventato legge, spiega il ministero dell’Interno, “è stato ampliato il novero dei reati che, per la loro gravità o per il particolare allarme sociale che ne deriva,comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale, quali la violenza, l’omicidio, lo spaccio di stupefacenti, il furto, la rapina”. Ad analizzare il dossier l’Adnkronos.
E già oggi, spiega ancora il dossier, “non può ricevere asilo politico chi costituisce un pericolo per la sicurezza dello Stato o per l’ordine e la sicurezza pubblica, ovvero sia stato condannato con sentenza definitiva per reati di particolare gravità”.
Per quanto riguarda il diritto di protezione, “è mantenuto fino alla permanenza delle condizioni che ne avevano giustificato il riconoscimento. In tale ottica – sottolinea il dossier – è stata rivista, ai fini della cessazione del beneficio, la posizione di chi rientra nel Paese di origine in cui, in un primo momento, correva rischi per la propria incolumità e dal quale è fuggito”.
Chi rientra nel paese di origine “ove non sussistano seri e comprovati motivi, il rientro stesso contraddice la situazione di pericolo inizialmente riconosciuta o, comunque, la rende non più attuale. Negli ultimi anni sono stati segnalati da parte della Commissione Nazionale per il diritto di asilo frequenti rientri, anche più volte nell’anno, di rifugiati nei Paesi di origine”.
“Da settembre 2017 a metà dell’anno in corso – rileva il Viminale – sono stati monitorati oltre 1.400 casi di rientri da parte di titolari di protezione internazionale”.
Continuano a esistere gli SPRAR, ma cambiano nome diventando SIPROIMI, Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, “in considerazione della più completa e avanzata accoglienza”.
Spiega il dossier: “Viene mantenuta e confermata la sperimentata e proficua modalità di accoglienza integrata che vede i sindaci protagonisti nella proposizione e definizione delle progettualità”. Attualmente “la rete degli enti locali aderenti allo SPRAR è notevolmente cresciuta e, ad oggi, il SIPROIMI conta su 877 progetti finanziati, per 35.881 posti, con 1.825 comuni interessati e con più di 27 mila persone in accoglienza”.
Inoltre il sistema di accoglienza “non subirà un ridimensionamento né in termini quantitativi, né qualitativi, anzi si consoliderà ulteriormente come struttura specialistica, dedicata ai percorsi di integrazione e inclusione sociale, volti a consentire a chi rimane in Italia di raggiungere una propria autonomia, e a offrire a chi gode di un permesso di soggiorno per esigenze umanitarie una qualificata assistenza”.
“Nel SIPROIMI – chiarisce il dossier – continueranno ad essere assicurati un complesso di servizi e di attività, con una più strutturata assistenza integrata sul territorio”.
Non solo, “nel SIPROIMI potranno confluire i minori stranieri non accompagnati – in aggiunta ai 2.467 già ospitati – che oggi sono accolti, con molte difficoltà, innanzitutto dai comuni (circa 8.860) e, in via residuale, nei centri di prima accoglienza FAMI (circa 326) o nei centri temporanei attivati dalle prefetture (circa 185)”.
Le nuove norme, sottolinea il dossier, “non hanno apportato modifiche in ordine alla possibilità di permanenza nel sistema della prima accoglienza (CARA, CAS, ecc.) dei titolari di permesso umanitario”.
Inoltre, per aumentare l’attività di prevenzione da attacchi terroristici “viene introdotta un’ulteriore misura di prevenzione che prevede che gli esercenti l’attività di autonoleggio comunichino i dati identificativi dei richiedenti con un congruo anticipo rispetto alla consegna del veicolo così da consentire i necessari controlli alle Forze di polizia; ciò in quanto in diverse città europee sono stati compiuti attacchi terroristici proprio utilizzando veicoli a motore per colpire indiscriminatamente i pedoni, soprattutto in luoghi affollati”.
Non solo. La possibilità per “le Forze di polizia di utilizzare i droni per la prevenzione del terrorismo ed il contrasto della criminalità organizzata ed ambientale è estesa, per la Guardia di Finanza, anche alle attività di polizia economico–finanziaria”.
Si prevede quindi un “aumento del contributo che le società sportive devono riconoscere alle Forze di polizia per l’attività prestata in occasione di manifestazioni, determinato adesso in una percentuale che va dal 5 al 10% dell’incasso contro quella dall’1 al 3% prevista dalla normativa precedente”.
“Per contenere la capacità espansiva delle associazioni mafiose nel delicato snodo degli appalti pubblici, sono state inasprite le sanzioni nei confronti degli appaltatori che ricorrano illecitamente a meccanismi di subappalto. La violazione è diventata un delitto punito con la reclusione da uno a cinque anni e con una multa”. Inoltre, “vengono aggravate innanzitutto le pene per coloro che occupano abusivamente gli immobili ed introdotte novità per salvaguardare i diritti dei proprietari degli immobili”.
Vengono messi a disposizione “oltre 100 milioni di euro, per i Comuni interessati a realizzare iniziative in materia di sicurezza urbana, e a compiere anche eventuali assunzioni di personale della polizia locale a tempo determinato, possono accedere ad un apposito fondo istituito presso il Ministero dell’Interno con una dotazione iniziale di 2 milioni di euro per il 2018 e di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020″. A disposizione dei Comuni ci saranno “90 milioni di euro in quattro anni per la realizzazione di impianti di videosorveglianza”.
Possibilità per i comandi di incrementare gli organici della polizia municipale
“I Comuni con una popolazione superiore a centomila abitanti e i Comuni capoluogo di provincia potranno sperimentare l’uso del Taser, come le altre Forze di polizia dello Stato. Le Polizie locali dei Comuni – spiega ancora il dossier – con popolazione superiore ai centomila abitanti e, progressivamente, tutti quelli capoluogo di provincia, potranno poi, per la prima volta, avere accesso al CED delle Forze di polizia per la verifica di provvedimenti di ricerca o di rintraccio esistenti nei confronti delle persone controllate”.
Un dossier del Viminale per spiegare le ragioni e gli obiettivi del decreto sicurezza, in particolare sul fronte immigrazione. Con il nuovo decreto sicurezza diventato legge, spiega il ministero dell’Interno, “è stato ampliato il novero dei reati che, per la loro gravità o per il particolare allarme sociale che ne deriva,comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale, quali la violenza, l’omicidio, lo spaccio di stupefacenti, il furto, la rapina”. E già oggi, spiega ancora il dossier, “non può ricevere asilo politico chi costituisce un pericolo per la sicurezza dello Stato o per l’ordine e la sicurezza pubblica, ovvero sia stato condannato con sentenza definitiva per reati di particolare gravità”.
Per quanto riguarda il diritto di protezione, “è mantenuto fino alla permanenza delle condizioni che ne avevano giustificato il riconoscimento. In tale ottica – sottolinea il dossier – è stata rivista, ai fini della cessazione del beneficio, la posizione di chi rientra nel Paese di origine in cui, in un primo momento, correva rischi per la propria incolumità e dal quale è fuggito”. Chi rientra nel paese di origine “ove non sussistano seri e comprovati motivi, il rientro stesso contraddice la situazione di pericolo inizialmente riconosciuta o, comunque, la rende non più attuale. Negli ultimi anni sono stati segnalati da parte della Commissione Nazionale per il diritto di asilo frequenti rientri, anche più volte nell’anno, di rifugiati nei Paesi di origine”. “Da settembre 2017 a metà dell’anno in corso – rileva il Viminale – sono stati monitorati oltre 1.400 casi di rientri da parte di titolari di protezione internazionale”.
come le altre Forze di polizia dello Stato. Le Polizie locali dei Comuni – spiega ancora il dossier – con popolazione superiore ai centomila abitanti e, progressivamente, tutti quelli capoluogo di provincia, potranno poi, per la prima volta, avere accesso al CED delle Forze di polizia per la verifica di provvedimenti di ricerca o di rintraccio esistenti nei confronti delle persone controllate”.