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Multe fino a 400 euro per chi getta rifiuti dai finestrini

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ROMA – Multa fino a 400 euro per chi getta i rifiuti dal finestrino. E’  il sito dello Studio Cataldi a ricordare le sanzione amministrative prevista dal Codice della Strada e dal Collegato ambientale per chi imbratta l’ambiente gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento.

L’art. 15 del Codice della Strada inserisce, tra gli atti vietati, “depositare rifiuti o materie di qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare comunque la strada e le sue pertinenze” nonché “insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento”.

Chiunque viola uno di questi divieti è soggetto, rispettivamente, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 99 oppure a quella da euro 105 a euro 422 per il getto di rifiuti dal veicolo. La posizione – aggiunge il sito online – è stata aggravata dall’entrata in vigore della legge n. 221/2015, meglio nota come “collegato ambientale”.

La legge prevede che chi verrà beccato ad abbandonare per strada scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, sarà soggetto ad una multa da 30 a 150 euro: invece, chi trasgredisce il divieto di abbandonare mozziconi di sigaretta sul suolo dovrà rassegnarsi a pagare una sanzione aumentata fino al doppio, e cioè fino a 300 euro.

Ex comandante licenziato, a gennaio la sentenza d’Appello

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SAN SALVO – Si terrà a gennaio la sentenza d’Appello sul licenziamento dell’ex comandante della Polizia Locale di San Salvo Benedetto Del Sindaco.

Nelle scorse settimane, il giudice del lavoro del Tribunale di Vasto,  ha disposto il reintegro a lavoro per il dipendente comunale e un indennizzo per tutte la retribuzione maturata dal giorno del licenziamento fino al reintegro. 

La data della sentenza è stata fissata a gennaio – ha dichiarato il sindaco Tiziana Magnacca. Per questa ragione non abbiamo chiesto la sospensiva della sentenza ma abbiamo reintegrato il dipendente in attesa del giudizio. L’eventuale reintegro dell’ex comandante – ha concluso il primo cittadino – che prevederebbe anche l’esborso da parte del Comune degli stipendi per il periodo in cui Del Sindaco è stato lasciato a casa non creerebbe comunque problemi alle casse comunali visto che la somma è stata già prevista in bilancio”.

Intanto nel 2019 è previsto anche un bando per il nuovo comandante della Polizia Locale, che potrebbe arrivare da un altro ente, e andrà a sostituire l’attuale numero uno dei Vigili Vincenzo Marchioli.

L’ITER GIUDIZIARIO

Il giudice del lavoro del Tribunale di Vasto ha dichiarato la nullità del licenziamento intimato dal segretario del Comune di San Salvo all’ex comandante della polizia locale, Benedetto Del Sindaco ordinandone l’immediata reintegra al posto di lavoro. Il giudice ha inoltre condannato il Comune a corrispondere al dirigente un risarcimento del danno pari alla retribuzione globale maturata di fatto dal giorno del licenziamento e fino a quella di effettiva reintegra, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

Era stata la sentenza del 19 settembre 2016 della Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Abruzzo, a indurre l’amministrazione comunale a disporre provvedimenti nei confronti del membro della polizia locale condannato con altri due vigili a pagare 61.556 euro al Comune di San Salvo quale risarcimento del danno subito.

La sentenza faceva riferimento alla “Multopoli sansalvese”, e alla condanna di Benedetto Del Sindaco, comandante della municipale fino al 30 giugno 2010. Non appena scoppiò il caso Del Sindaco venne prima trasferito ad altro incarico poi licenziato dal segretario comunale. Del Sindaco presentò ricorso impugnando il provvedimento.

Grande la soddisfazione dei legali di Del Sindaco l’avvocato Carmine Di Risio e del codifensore Franco Di Teodoro. “Il mio cliente, ha spiegato Di Risio – ha eccepito in particolare la nullità di tutti i procedimenti disciplinari e delle sanzioni irrogate per violazione delle norme contestando e dimostrando l’infondatezza dei fatti posti a fondamento delle sanzioni”.

Vigili urbani salvano due gattini

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MILANO – Quando gli agenti della Polizia locale di Milano, chiamati dai cittadini, li hanno trovati, in un parco in zona Bicocca, alla periferia del capoluogo lombardo, la sera di Natale, erano infreddoliti ma puliti e ben nutriti.

Accanto ai due gattini persiani di sei mesi una lettera della padrona che spiegava perché li aveva lasciati: “Sono due gatti bravissimi e affettuosi e io tengo tantissimo a loro ma non possiamo più provvedere a loro. Spero che qualcuno possa adottarli”.

    I gattini sono stati portati al canile di via Aquila in attesa di essere adottati.

Multe, aumenti in vista nel 2019

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ROMA – Si va verso i rincari delle multe dall’1 gennaio 2019. L’ufficialità arriverà solo con la pubblicazione del decreto ministeriale però la legge prevede l’aggiornamento biennale delle sanzioni al Codice della strada con un incremento che, come comunicato dall’Istat, sarà del +2,2%. Ma i consumatori non ci stanno e accusano: mentre le sanzioni crescono i proventi delle multe non vengono spesi in sicurezza.

“Il problema è come vengono utilizzati i proventi delle multe – afferma all’Adnkronos il presidente del Codacons Carlo Rienzi – La legge prevede che i proventi delle multe vengano utilizzati per la sicurezza stradale e ciò non avviene: non si devono aumentare le multe se prima non si assicura che i fondi tornino agli automobilisti in termini di qualità delle strade, dei servizi e di sicurezza stradale”.

Il Codacons su questo fronte sta facendo un’indagine, raccogliendo i dati nella Capitale, per capire che fine fanno i soldi sborsati dagli automobilisti indisciplinati che, anche grazie alle nuove tecnologie, come lo street control, rischiano sempre più possibilità di essere ‘pizzicati’. Dai primissimi dati raccolti dal Codacons, spiega Renzi, emerge che “la legge viene violata” e non tutti i soldi incassati vengono spesi per quel fine.

Solo per fare un esempio, il Codacons anticipa un dato dell’indagine in corso di elaborazione relativo al municipio IX di Roma. Secondo l’associazione dei consumatori, a fronte di 1.122.746,17 di euro per gli anni dal 2015 al 2018 il totale impegnato per le finalità legate alla sicurezza stradale è stato pari a 755.188,66 di cui: 51.312,55 per la manutenzione dei collettori, delle fognature e dei fossi colatori e rete di raccolta e smaltimento acque; 628.343,42 euro per manutenzione stradale; 75.532,69 euro, frutto di multe fatte con autovelox, per la segnaletica orizzontale e verticale.

Intanto, secondo quanto calcolato dal comandante della polizia municipale di Verona, Luigi Altamura, per l’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale (Asaps) se fosse confermato l’aumento del 2,2% delle multe dal 2019 i divieti di sosta semplici passerebbero da 41 a 42 euro, le violazioni alle Ztl e alle corsie bus da 81 a 83, uso del cellulare alla guida da 161 a 165 euro, l’omessa revisione da 169 a 173 euro.

Stangata in vista anche per chi preme troppo il piede sull’acceleratore: l’eccesso di velocità di non oltre 10 km/h rispetto al limite passerebbe da 41 a 42 euro, l’eccesso di velocità fra 10 e 40 km/h oltre il limite passerebbe da 169 a 173 euro, l’eccesso di velocità fra 40 e 60 km/h oltre il limite passerebbe da 532 a 544 euro, l’eccesso di velocità di 60 km/h oltre il limite passerebbe da 829 a 847 euro.

E per le polizie locali è una corsa contro il tempo. “Attendiamo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto che, come sempre da una decina di anni, arriverà gli ultimi giorni”, afferma il comandante Altamura sottolineando che “bisognerà modificare i prontuari e la procedura informatica perché dalla mezzanotte dovrà scattare il nuovo importo”. Enon sono le uniche novità sul fronte della strada. Altamura ricorda le nuove norme sui veicoli muniti di targa estera: per informare sulla stretta la polizia municipale di Verona fornisce sul suo sito anche informazioni in romeno e francese.

(Adnk)

Ambulante abusivo aggredisce vigili

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MILANO – Gli agenti dell’unità Antiabusivismo della Polizia Locale di Milano hanno arrestato un senegalese per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale dopo averlo fermato perché in via Dante vendeva borse con marchio contraffatto.

Ha reagito con pugni, calci e morsi ed è stato arrestato per lesioni e resistenza a Pubblico ufficiale.

Uno di loro ha riportato 15 giorni di prognosi. Gli agenti erano in servizio sull’asse commerciale Duomo-Castello Sforzesco e nel corso della giornata avevano già fatto diversi sequestri soprattutto vicino al Castello e piazza Cairoli.

Si erano poi spostati in via Dante dove era segnalata la presenza di diversi venditori abusivi.

Ed è nel corso di uno di questi interventi in via San Prospero, angolo via Dante, che sono stati aggrediti dal senegalese, di 33 anni con precedenti per resistenza a pubblico ufficiale, con pugni, calci e morsi. Da qui l’arresto. (Ansa)

Vende alcolici a minori, multato dai vigili

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MILANO – Il gestore di un locale del centro storico di Firenze è stato denunciato e multato dalla polizia municipale per aver venduto alcol a minori.

Una pattuglia ha effettuato un controllo anche a seguito di segnalazioni.

Gli agenti hanno così riscontrato la vendita di alcolici ad alcuni minorenni: due sono risultati avere meno di 16 anni, altri due tra i 16 e i 18 anni.

Per il gestore del locale è scattata la denuncia per la vendita a minorenni di età inferiore a 16 anni e due verbali da 5mila euro per vendita di alcol a due minorenni con più di 16 anni. Adesso rischia l’arresto fino a un anno e la chiusura dell’attività per 15 giorni. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se il gestore ha inoltrato la Scia per la somministrazione di bevande alcoliche alla Direzione sviluppo economico. Gli agenti hanno informato di quanto accaduto i genitori dei quattro minorenni, tutti residenti nella provincia di Firenz

Federconsumatori: vigili urbani poco professionali

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LUCCA – “Una spiacevole situazione in cui si sono trovati alcuni nostri associati”. È quanto scrive l’associazione Federconsumatori di Vercelli, inviando un comunicato di reclamo agli organi di stampa lucchesi oltre che alla sede comunale di Lucca.

“Nella mattinata del 13 dicembre scorso, questi nostri associati si sono recati in trasferta a Lucca” – si legge nel comunicato – “e dopo aver parcheggiato le proprie auto in viale Gramsci, dopo qualche ora, nel pomeriggio, si sono accorti che le stesse erano state portate via dal carro attrezzi’.

La lamentela deriva dal fatto che questo gruppo di vercellesi avrebbero chiesto informazioni ad una pattuglia della polizia municipale di servizio fuori dello stadio, e dalla quale avrebbero trovato indisponenza da parte dei due agenti.

“Trovandosi appiedati, i nostri concittadini, hanno chiesto spiegazioni ai due vigili su come fare per riprendere le vetture rimosse, e con una palese indifferenza, gli stessi avrebbero fornito minime indicazioni con fare poco poco corretto. Uno dei due agenti ha abbassato il finestrino di pochi centimetri dicendo che non sarebbe sceso per il freddo, mentre la collega avrebbe quasi schernito i nostri tesserati tacciandoli di distrazione. Stesso discorso da parte del comando di polizia municipale, che contattato telefonicamente, l’operatore telefonico non avrebbe saputo addirittura spiegare con esattezza l’ubicazione del deposito auto di Sant’Anna. Solo grazie all’intervento di un funzionario della questura di Lucca che si trovava nei pressi, i nostri soci hanno avuto indicazioni più chiare per arrivare, entro sera, al ritiro delle macchine rimosse”.

Secondo quanto dichiarato, le segnalazioni per il divieto di sosta a causa della partita di calcio, lungo il viale Gramsci, sarebbero state insufficienti e poco visibili, con addirittura l’unico cartello che indicava la possibile rimozione per divieto di sosta lungo la via, rivolto verso il muro del palazzo adiacente anziché verso la carreggiata stradale.

“Con questo nostro sfogo, non intendiamo di certo chiedere l’annullamento della sanzione o le spese del taxi per il trasferimento dallo stadio al deposito” – conclude il comunicato della Federconsumatori di Vercelli – “ma chiedere a chi di dovere di applicare e far applicare un atteggiamento più rispettoso e professionale da parte degli operatori di pubblica utilità verso i cittadini, azzerando quindi anche probabili casi isolati come quello da noi esposto”.

Prepararsi ai concorsi, cinque incontri a Civitanova

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CIVITANOVA – Il ruolo della polizia locale è sempre più attuale ed apprezzato dalla collettività, amministrazioni e mondo del lavoro.

Per dare un aiuto a chi pensa di intraprendere, o ha già intrapreso, questa professione, l’Ugl Polizia Locale Marche ha organizzato un corso di preparazione alla professione e concorsi di agenti e ufficiali di polizia locale.

La sede del percorso formativo sarà al gruppo sportivo Fontespina 2000 di Civitanova per un totale di cinque incontri con inizio il 7 gennaio e fine il 4 febbraio.

I relatori sono Vincenzo Marino, segretario regionale Ugl Polizia Locale, il vice comandante commissario Damiano Micucci e il commissario Autieri del comando di Civitanova ed infine il Commissario Anna Grasso del comando di Jesi.

A fine corso ci sara’ una prova finale con rilascio del relativo titolo. Per informazioni 3401704079 oppure email [email protected]

Che cosa succede al sindaco di Milano Beppe Sala?

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A Milano arriva l’inverno ma sale la temperatura nei rapporti tra Polizia municipale e il sindaco Beppe Sala.

Nei prossimi giorni una delegazione di “ghisa” si recherà in Consiglio comunale per restituire simbolicamente le armi al sindaco sotto forma di pistole-giocattolo, mentre non da escludere che, se i vigili rifiuteranno di fare l’ormai sistematico straordinario, il capoluogo lombardo subisca tra Natale e Capodanno qualche disagio inaspettato. 

Il rapporto tra i vigili di Milano e gli amministratori della città ha cominciato a complicarsi nel momento in cui i “ghisa” hanno gradualmente assunto funzioni (e responsabilità) che andavano ben al di là della gestione del traffico urbano per divenire garanti dell’ordine pubblico al pari delle tradizionali forze di polizia ( Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria).

In situazioni specifiche infatti anche gli agenti della Polizia Municipale ricoprono incarichi di polizia giudiziaria. In realtà ormai è difficile distinguere il lavoro degli uni da quello degli altri ma, mentre i rischi per gli “operatori della sicurezza” sono comuni, per i vigili le tutele sono diverse e le disparità ingiustificabili. 

In primo luogo il mancato riconoscimento della “causa di servizio” nel caso di scontri a fuoco o altri eventi che mettono in pericolo l’incolumità di un vigile che svolge il proprio lavoro.

Il contratto degli Enti Locali si applica a figure impiegatizie tradizionali, ma si rivela una “gabbia” difficilmente adattabile a funzioni di servizio che hanno assunto nel tempo caratteristiche simili alla sicurezza e all’ordine pubblico.

Per la Polizia Municipale le voci retributive variabili riferite alle condizioni di lavoro, al disagio, al rischio e al grado di responsabilità richiedono una normativa specifica e una contrattazione decentrata.

In questo ambito va affrontata la questione del “badge” che ha acceso il conflitto assieme ad altri aspetti sindacali rivendicativi come nuove assunzioni per limitare il ricorso abnorme allo straordinario, la revoca del taglio al finanziamento del fondo previdenziale integrativo e una polizza infortuni a garanzia di servizi antiterrorismo.

In realtà molti considerano la vicenda del “badge” un falso problema in quanto esisterebbero strumenti altrettanto efficaci per effettuare il controllo delle presenze. 

La stessa amministrazione comunale sostiene che, più che per un’esigenza specifica, ha deciso di introdurlo per uniformarsi alle regole della polizia municipale di altre città.

In ogni caso l’Amministrazione non può ignorare che i vigili urbani sono una specie di “biglietto da visita” della città nel rapporto tra istituzione locale e residenti o visitatori.

Nello stesso tempo c’è un passaggio obbligato di cui gli stessi vigili debbono tenere conto, quello dell’impatto sulla comunità delle forme di lotta della categoria.

E’ proprio la giusta rivendicazione di uno specifico riconoscimento di ruolo e di dignità professionale da parte dei “ghisa” a richiedere loro una grande attenzione ( che va dato atto finora c’è stata) ai diritti dei cittadini in occasione degli scioperi. Ma i problemi sono stati solo rinviati e non risolti. 

Il sindaco Beppe Sala, che legittimamente sta cercando di ritagliarsi un ruolo nazionale di riferimento per la” politica del fare”, dovrebbe in tempi brevi promuovere, coi Sindaci di altre città e con esponenti parlamentari di differenti aree politiche, una iniziativa per riconoscere uno status giuridico specifico alla Polizia locale.

L’operazione non sarebbe nè costosa nè complessa. Anche se la ricerca di un nuovo inquadramento contrattuale è l’obiettivo primario per la Polizia Municipale, non bisogna dimenticare che una parte del malessere tra i vigili di Milano origina dalla sostituzione “atipica” del precedente comandante Antonio Barbato che si è cercato maldestramente di estromettere anche dal nuovo lavoro, esterno alla Polizia Municipale, a cui era stato assegnato.

Recentemente Lega e 5Stelle hanno fatto propri alcuni rilievi critici rivolti dal sindacato al nuovo comandante, del quale hanno persino messo in dubbio che disponga dei requisiti necessari per lo svolgimento del suo attuale ruolo. In questo quadro due considerazioni sollecitano una più approfondita riflessione. 

La prima riguarda il ruolo egemone tra i vigili del sindacato autonomo Sulpm, che ha raccolto attorno a sè un consenso rilevante agendo sinora con senso di responsabilità.

Non è l’unico “caso di successo” a Milano di una organizzazione che non aderisce alle tradizionali centrali confederali Cgil-Cisl e Uil. La seconda il ruolo (positivo) del Prefetto che ha utilizzato la precettazione per differire sciopero e sospensione dello straordinario.

Bisogna prendere atto realisticamente che oggi i prefetti sono le uniche istituzioni in grado di governare gli aspetti patologici del conflitto sociale.

di stertmag.it-Walter Galbursera

Vigile aggredito, Comune si costituisce parte civile

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LANCIANO – Un vigile urbano di Lanciano di 45 anni, è stato aggredito, nei giorni scorsi, a colpi di calci mentre svolgeva il servizio di vigilanza stradale e di sicurezza per l’ingresso dei bambini in una scuola media.

Alle 8:15 un automobilista che ha superato una fila di auto ferme al semaforo rosso, ha cercato di superare l’incrocio nonostante la presenza di pedoni.

Il vigile ha redarguito l’automobilista il quale si è fermato pochi metri dopo ed è sceso aggredendolo a colpi di calci alle gambe e alle braccia, e poi fuggendo.

Il vigile è stato soccorso dai colleghi e accompagnato al pronto soccorso di Lanciano dove è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici.

Il vigile è stato dimesso poco dopo le 12:30 con una prognosi per lesioni agli arti inferiori e superiori.

L’episodio è stato immediatamente stigmatizzato dal maggiore Guglielmo Levante, comandante della Polizia Municipale. Il sindaco, Mario Pupillo, ha già anticipato che si costituirà parte civile.

Ansa