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Autovelox “spara multe” bocciato dalla Cassazione

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PRATO –  Le strade urbane di scorrimento, per essere classificate come tali, devono avere requisiti precisi. In particolare: banchina pavimentata a destra e marciapiede. Sono necessari. Non eventuali. Ne consegue che le multe tramite autovelox sono valide solo se i dispositivi di controllo a distanza sono installati su strade che effettivamente presentino tali “caratteristiche minime”.

L’ha ribadito la Cassazione-II sezione (presidente Stefano Petitti, relatore Elisa Picaroni) con due ultime sentenze, la 4090 pubblicata il 12 febbraio e la 4451 pubblicata ieri. La Suprema Corte ha accolto nel primo caso il ricorso di una automobilista multata nel 2011 in viale Leonardo da Vinci, a Prato. Ricorso dei legali Marco Barbaro e Stefania Guercini contro la sentenza del Tribunale di Prato che, il 22 settembre 2014, aveva dato torto alla signora. Come pure, in primo grado, il giudice di pace. La Suprema Corte ha cassato con rinvio ad altro magistrato del Tribunale di Prato, anche per le spese di giudizio. Questo procedimento, come altri, trae origine dal braccio di ferro tra Comune e automobilisti sull’interpretazione del Codice della strada sulla Strada urbana di scorrimento: “Carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia; una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici; banchina pavimentata a destra e marciapiede; eventuali intersezioni a raso semaforizzate”. Il Comune, che nel corso del lungo iter processuale ha ammesso l’assenza di banchina pavimentata e marciapiede in viale da Vinci, e ha ‘oscurato’ gli autovelox, sostiene che il termine ‘eventuale’ sia riferibile anche alla ‘banchina pavimentata e marciapiede’’. Se ci sono, bene. Ma non sono indispensabili. E quindi gli autovelox si possono installare.

Polizia municipale di Firenze, la Cgil scrive al sindaco: “Molti problemi”

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FIRENZE – A circa un anno dalla riorganizzazione voluta dal Comandante Casale, i lavoratori della Polizia Municipale traggono un primo bilancio dei risultati: “Una situazione densa di problemi, che crediamo abbia bisogno di essere affrontata senza ritardo. In assenza di risposta e di apertura di un serio confronto al fine di individuare adeguate soluzioni, sarà convocata un’assemblea generale dove verranno decise le ulteriori azioni da compiere”, si legge nella lettera che la Rsu di Palazzo Vecchio ha inviato al sindaco Nardella, all’assessore Gianassi e a Casale stesso. La Fp Cgil Firenze: “I problemi legati alla sicurezza e all’impiego della Polizia municipale sono molteplici e gravi come denunciato dagli stessi vigili urbani, nel documento redatto dalle loro rappresentanze sindacali e consegnato.

La nota della Rsu 

I lavoratori, riuniti in assemblea qualche tempo fa, hanno criticato ”il cambiamento in atto relativamente all’indirizzo dell’attività della Polizia Municipale che pone in primo piano non più la sicurezza della circolazione, il rilievo riguarda le competenze dei sinistri, il rispetto dei regolamenti comunali e delle normative vigenti in materia ambientale, edilizia e commerciale, ma la sicurezza in senso stretto, intesa come controllo delle normative sull’immigrazione, la repressione dell’accattonaggio, lo spaccio di droga ­ si legge nella lettera a Nardella, Gianassi e Casale ­. È stato considerato come ciò comporti l’abbandono di fatto di attività proprie della Polizia Municipale, comunemente svolte e apprezzate, rispetto ad altre istituzionalmente proprie di altre forze dell’ordine, per le quali per i vigili urbani mancano formazione e strumentazione adeguate, con la conseguenza di essere esposti a notevoli rischi”, senza contare i “mezzi vetusti e l’abbigliamento non sostituito da tempo”. Oltre a ciò, “vengono lanciate di volta in volta campagne tematiche sull’argomento di moda: risciò, oppure bus turistici o consumatori di panini in via dei Neri, senza che sia riconoscibile una programmazione organica che individui obiettivi o una prospettiva diretta ad impattare positivamente sulla qualità del vivere a Firenze, si procede per spot e non riuscendo, oltretutto, a capitalizzare neanche a livello di raccolta dati, il lavoro svolto”. Nella lettera, seguono altre osservazioni: intanto, “la non proficua ed equa distribuzione dei carichi di lavoro”, così come “il reparto Infortunistica stradale patisce un pesante sotto organico”. Inoltre, “altro grave elemento da sottolineare è che non è stata data nessun forma di risposta all’indagine sullo stress da lavoro correlato condotta da una società indipendente per conto dell’Amministrazione nel corso del 2016. Indagine che nella Polizia Municipale evidenziava in ben sei gruppi omogenei su dieci un rischio riferito come alto e pertanto classificato dalle linee guida Inail come necessariamente oggetto di immediati interventi. Si è invece aggravato, a partire dalle procedure del precedente Comandante relative al lavoro notturno per arrivare ai presenti atti qui descritti, il rischio specifico, probabilmente in attesa di qualche grave evento sentinella che tutti vogliono scongiurare”. In tutto questo, l’Autoreparto, presentato in più occasioni come uno dei fiori all’occhiello del comando, “lamenta lo svilimento delle proprie professionalità, con un sostanziale disinteresse per la sicurezza stradale, in favore di servizi di mera presenza e visibilità come quelli presso i giardini della Fortezza e della Catena”. Nella lettera c’è anche un allarme sulla Centrale Operativa: “La Centrale Operativa, che dovrebbe essere il cervello del Corpo, sembra del tutto abbandonata a se stessa, senza linee guida credibili e spesso priva di pattuglie in grado di svolgere gli interventi. A titolo esemplificativo, per tutto il Quartiere 1 non è infrequente la presenza di una sola pattuglia per evadere tutti i reclami, con passi carrabili, spazi per disabili ed anche incidenti stradali che spesso sforano i limiti posti dalla carta dei servizi del Corpo. Tutto ciò stride con la scelta di aumentare di una unità il personale del centralino che risponde al cittadino. Risulta pertanto evidente una sperequazione insanabile tra gli interventi in entrata e quelli effettivamente effettuati. Ciò comporta l’inevitabile difficoltà degli operatori di centrale a rispondere ai cittadini che lamentano spesso vivacemente la scarsa presenza o le attese per gli interventi che normalmente venivano evasi e che oggi con la riduzione del personale destinato al pronto intervento non è più possibile fare”.

 Fonte: Cgil Toscana e Firenze ­ Ufficio stampa

Nuovo regolamento per la polizia locale di Andria

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ANDRIA – Il Corpo di Polizia Locale ha il suo nuovo regolamento organizzativo interno, approvato il 13 febbraio dalla Giunta Municipale, su proposta dell’assessore al ramo, Pierpaolo Matera.

Il regolamento detta – in 54 articoli – una serie di norme alcune delle quali contenenti novità significative: dalla istituzione dell’Unità di Protezione Civile a quella di Polizia Sociale, all’Unità Cinofila, per finire alla decisione di istituire, previa autorizzazione regionale, la Scuola permanente di Formazione della Polizia Municipale con l’ambizione, attraverso collaborazioni e convenzioni con altri Enti e Comuni, di diventare una scuola di formazione utile per tutti i corpi di Polizia Locale della Bat. 

Il regolamento, adottato a seguito della legge regionale 37/2011 che ha stabilito nuove norme in tema di ordinamento della Polizia Locale ed approvato dalla Giunta entro il 31 gennaio, come previsto dal successivo regolamento regionale n. 11/2017, definisce le funzioni del Corpo e le distingue tra funzioni di Polizia locale, Polizia giudiziaria, Polizia di sicurezza; pone obblighi di intervento a carico degli agenti, definisce le attribuzioni e le funzioni di tutto l’organigramma- dal Comandante al Vice Comandante, ai Commissari, agli Ispettori, agli Agenti.

Particolare interessante, quest’ultimo, perché il regolamento regionale n. 11/2017, riclassifica così la denominazione degli appartenenti al Corpo per renderla aderente al dettato della legge regionale 37/2011. 

Vi sono poi norme sulla organizzazione del servizio, la reperibilità, gli strumenti di autotutela, le prove di selezione, l’addestramento fisico e la pratica sportiva, gli obblighi di riservatezza ed il segreto di ufficio, le modalità relative a istanze e reclami, i sistemi di valutazione del personale e così via. 

Il regolamento detta anche norme sullo spirito di corpo, il saluto tra gli appartenenti e verso il cittadino, le caratteristiche delle uniformi, il comportamento da tenere in pubblico, encomi ed elogi. 

Vi è anche, in linea con analoghe prescrizioni in vigore nella Pubblica Amministrazione, una norma che attribuisce al Comandante del Corpo la responsabilità e titolarità delle comunicazioni ed informazioni destinate all’esterno e che vanno diffuse attraverso il solo Ufficio Stampa dell’Ente. Dunque interviste e dichiarazioni ai media devono essere autorizzate dal Comandante. 

“Con questo regolamento organizzativo, che abroga quello adottato nel 2011, definiamo un quadro organico di norme -spiega l’assessore alla Polizia Locale, avv. Pierpaolo Matera- per rendere ancora più moderni ed efficaci gli strumenti a disposizione del Corpo. Il nuovo regolamento ci consente di organizzare al meglio le attività e le funzioni del Corpo di cui abbiamo ammodernato i servizi introducendo altre unità come per la Protezione Civile, la Polizia Sociale, l’Unità Cinofila. Procediamo dunque, con l’ausilio degli agenti e dei quadri del Corpo, a questo grande sforzo di riorganizzazione che passa anche attraverso nuove regole, più aderenti alla realtà quotidiana, ed un rinnovato spirito di squadra e senso di appartenenza”. 

“Adeguare il Regolamento alle esigenze intervenute negli ultimi anni era necessario – spiega il Vice Comandante, dott. Riccardo Zingaro – per rendere il nostro Corpo ancor più funzionale e moderno rispetto alle criticità presenti ed alle richieste dei cittadini. Abbiamo anche svolto una fase di confronto con i sindacati per addivenire alle soluzioni più idonee per il lavoro quotidiano della Polizia Locale”. 

Una volta approvato dalla Regione, il nuovo regolamento consentirà l’accesso a finanziamenti utili per allestire corsi, acquisire strumentazioni  attrezzature, etc.

Lancia sassi contro auto dei vigili e scappa

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IVREA – Un’auto della polizia locale di Ivrea è stata colpita da due massi, lanciati da un uomo di 45 anni residente in città, in Canton Gabriel.

L’uomo dopo il gesto si è asserragliato in casa ed è poi scappato nei boschi approfittando della complicità della madre. Da chiarire le motivazioni del gesto.

I due agenti di pattuglia sono rimasti illesi.

Due bimbi “fuggono” da asilo, in salvo

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PIACENZA – Due bambini piccoli, di circa due anni, sono fuggiti da un asilo nido comunale di Piacenza, ma fortunatamente sono stati ‘recuperati’ e messi in salvo dagli agenti della polizia locale.

Pare che i due bimbi, ieri mattina, abbiano approfittato di un cancello dimenticato aperto, ma le indagini sono ancora in corso. Dopo essere usciti, hanno vagato per un po’ tra i giardinetti e la strada, fino a quando due passanti li hanno notati e hanno subito chiamato gli agenti.

Alla fine sono stati riportati all’asilo sani e salvi, ma l’assessore comunale Federica Sgorbati annuncia di voler ora fare chiarezza sull’accaduto per valutare eventuali provvedimenti.

Gli ispettori dei bus possono multare soltanto nelle corsie riservate ai mezzi pubblici

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La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che fa luce sugli accertamenti delle violazioni delle norme del codice della strada effettuate dai dipendenti di aziende del trasporto pubblico con funzioni ispettive, ai sensi dell’art. 17 comma 132 della l. n.127 del 1997.

La Corte ha sancito che gli ispettori/controllori possono accertare le violazioni in materia di circolazione e sosta limitatamente alle corsie riservate al trasporto pubblico, ex art. 6, comma 4, lett. c), del d.lgs. n. 285 del 1992, con esclusione, quindi, dell’esercizio di tali funzioni relativamente ad ogni altra area del territorio cittadino.

Ecco la sentenza
Cassazione, Sez. SECONDA CIVILE, Sentenza n.3494 del 06/02/2019 (ECLI:IT:CASS:2019:3494CIV), udienza del 27/06/2018, Presidente ORICCHIO ANTONIO Relatore COSENTINO ANTONELLO

Il trasferimento senza nulla osta è illegittimo

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PALERMO – Il trasferimento di un dirigente sindacale della polizia municipale, da un ufficio di una circoscrizione a quello di un’altra, è illegittimo. Questo è quanto riporta il sito PalermoToday:

“La Fp Cgil Palermo ha vinto il ricorso e ottenuto la revoca del provvedimento dai giudici della sezione lavoro del Tribunale. Scoppia la polemica. Dal comando della polizia municipale precisano: “E’ stato un equivoco, probabilmente suscitato in modo strumentale” La vicenda inizia l’estate scorsa, a luglio.

“Il comandante della polizia municipale, senza richiedere il previsto e prescritto nulla osta, trasferisce ­ spiegano dal sindacato ­ il dirigente sindacale della Funzione pubblica Cgil. Il sindacato chiede subito la revoca del provvedimento, facendo appello alle tutele di chi svolge attività sindacale. Ma il provvedimento va ugualmente avanti”.

La Fp Cgil presenta così ricorso per il riconoscimento del comportamento antisindacale, previsto dall’articolo 28 dello statuto dei lavoratori. Ieri il verdetto, che ha dato ragione al sindacato. Da qui la condanna a revocare il provvedimento e a pagare le spese processuali.

“La responsabilità ­ dichiara il segretario generale della Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca ­ è da attribuire esclusivamente al dirigente che, incurante delle norme vigenti e delle richieste di revoca del provvedimento illegittimo fatte dalla Fp Cgil e dalla Rsu, ha ritenuto di andare dritto per la sua strada. In un momento in cui si sono aperti diversi tavoli tematici di confronto in un costruttivo clima di dialogo fra l’amministrazione comunale di Palermo e le organizzazioni sindacali, chiediamo al sindaco Orlando di disporre l’immediata revoca del trasferimento illegittimo e di vigilare affinché comportamenti come quello oggi sanzionato, posti in essere da singoli dirigenti, non incrinino il sistema delle relazioni sindacali”.

I giudici, nella sentenza spiegano perché un dirigente sindacale non può essere trasferito senza il nulla osta dell’organizzazione sindacale di appartenenza: “L’esigenza del nulla osta nasce dalla volontà del legislatore di evitare che l’inclusione del dirigente sindacale in una realtà produttiva diversa ed autonoma impedisca, proprio per la netta separazione fra l’ambiente lavorativo di provenienza e quello di destinazione, ogni contatto con la base e con la realtà produttiva in cui il dirigente ha svolto fino a quel momento la propria attività sindacale. E’ evidente, infatti come la distanza, anche fisica, dal precedente ambiente di lavoro, riduca fortemente la capacità del sindacalista di comprendere e tutelare le istanze dei lavoratori addetti a quell’ambiente lavorativo. Tanto premesso, deve ritenersi che il trasferimento sia potenzialmente idoneo a ridurre la sua capacità di controllo e di partecipazione alla realtà lavorativa di provenienza e, pertanto, avrebbe dovuto essere sottoposto al nulla osta da parte dell’organizzazione sindacale di appartenenza”.

La replica del comandante della polizia municipale “Il dipendente ­ spiegano dal Comando di via Dogali ­ aveva concertato col vice comandante, una assegnazione di servizio presso altra sede, in maniera totalmente autonoma e senza informare il Comando dell’avvenuto accordo che aveva portato all’impiego in sede diversa da quella disposta dal Comandante”. Il trasferimento oggetto di nota (protocollo 56831 del 24.01.2017) a firma del responsabile del Settore Risorse Umane ­ Capo Area dell’epoca che disciplina all’interno dell’ente il trasferimento dei dirigenti sindacali Rsu, inoltre, non sarebbe stata mai impugnata dalle organizzazioni sindacali.

 “Spiace rilevare ­ continua il comandante Gabriele Marchese ­ la posizione assunta dal segretario provinciale della organizzazione di categoria, Giovanni Cammuca che, piuttosto che adoperarsi per chiarire l’equivoco, ha ritenuto opportuno, a fronte di relazioni sindacali consolidate, agire in giudizio senza voler assolutamente confrontarsi in via preventiva e risolvere l’equivoco, probabilmente suscitato in modo strumentale. Sicuramente un diverso approccio rispetto alla problematica emersa, avrebbe evitato ogni malinteso del quale mi dispiaccio e chiedo scusa e del quale sicuramente si porrà rimedio, nonostante la indisponibilità del segretario a discutere preventivamente e chiarire ogni equivoco, determinato da posizioni concordate dallo stesso dipendente con il dirigente del servizio di ultima assegnazione”.”

Banconote false, “corso” per l’Ufficio anagrafe

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ROVIGO –  Ufficio Anagrafe e Polizia Locale insieme per smascherare le banconote e documenti falsi.

Nei giorni scorsi, presso gli uffici dell’Anagrafe e Stato Civile del Comune di Rovigo si è svolta la prima giornata di formazione in cui la Polizia Locale di Rovigo – alla presenza del Comandante Tesoro e dell’Agente Evangelista – ha illustrato le tecniche di produzione delle banconote e i moderni sistemi di sicurezza che inserisce la Zecca dello Stato per renderne difficile la falsificazione.

Sono state illustrate le modalità più immediate di riconoscimento delle banconote false: sia quelle che si possono effettuare ad occhio nudo, sia quelle che si avvalgono di semplici strumenti quali il «lentino di ingrandimento» o la lampada a raggi ultravioletti.

In ogni caso la Polizia Locale, nei casi dubbi, ha dato la disponibilità di approfondire l’analisi avvalendosi degli strumenti tecnologici del suo laboratorio scientifico.

Multe sotto casa del sindaco, esposto in Procura

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GENOVA – Un esposto sul caso delle multe nel quartiere genovese di Carignano, dove vive il sindaco di Genova Bucci, è stato depositato in procura dal sindacato autonomo Csa di polizia locale.

L’atto è stato presentato dal segretario regionale Pasqualino Monfrecola.

Secondo l’esposto il sindaco di Genova Marco Bucci sarebbe intervenuto, nella via dove risiede, e avrebbe criticato l’operato degli agenti che stavano multando le auto parcheggiate in divieto.

L’esposto chiede di accertare i fatti e di valutare la sussistenza di eventuali reati.

Polizia locale, oltre 1.300 multe in un anno

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LUCCA – Oltre 1.300 multe elevate nei controlli di un anno sulle strade della Garfagnana, che mettono in luce un aumento delle sanzioni per mancata assicurazione o revisione dei veicoli. Sono soltanto alcuni dei dati del bilancio di un anno di attività per la polizia locale dell’Unione dei Comuni della Garfagnana.

Gianluigi Bernardi, comandante responsabile dell’unità operativa della polizia locale dell’Unione dei Comuni Garfagnana, insieme ai vice comandanti Giulio Cesaretti e Fabrizio Lunardi, ha esposto i dati più significativi relativi all’attività di questo primo anno.

È un bilancio sicuramente positivo quello dell’attività della polizia locale dell’Unione nel 2018, che viene svolta per 14 Comuni che contano circa 120 frazioni, con un’estensione territoriale di circa 500 chilometri quadrati. Numerosi i controlli sull’intero territorio interessato.

In un anno sono stati 1345 i verbali di infrazione alle norme del codice della Strada, con un incremento delle multe per mancanza di assicurazione (31) o revisione (181). Poi si registrano gli interventi contro l’abusivismo in edilizia (34), gli accertamenti di residenza (786), la presenza e il servizio di viabilità in occasione di eventi, gestione mercati, manifestazioni religiose e civili (830) in cui la gestione associata consente di indirizzare un numero di agenti adeguato alla situazione, a cui si aggiungono la rilevazione di incidenti stradali (35), i fermi amministrativi (32), le violazioni accertate (1345), le persone e veicoli controllati (rispettivamente 520 e 865), interventi che rafforzano i programmi specifici per garantire un maggior rispetto delle norme grazie alla presenza delle forze di polizia sul territorio: 327 sono state pattuglie destinate al controllo della velocità dove è maggiore il rischio di sinistri stradali per lo scarso rispetto dei limiti di velocità e più in generale delle regole di prudenza alla guida.

È stato inoltre completato, con l’attivazione del punto di Passo delle Radici, il sistema di copertura previsto dal nuovo servizio di videosorveglianza della Valle che contribuirà significativamente al miglioramento degli standard di sicurezza urbana e ordine pubblico per una maggior presenza e controllo del territorio, nonché di scambio con le altre forze di polizia.

Si tratta di una serie di portali sia con funzione deterrente che di individuazione di infrazioni, posizionati sulle principali vie di accesso alla Garfagnana che, attraverso la lettura della targa tramite telecamera, verificano regolarità in termini di assicurazione, revisione, proprietà dell’auto, eventuale furto o sinistro, trasmettendo i dati ad un unico server posto nella sede dell’Unione dei Comuni.

Il servizio di polizia locale raccoglie così indicazioni importantissime per tutte le necessità di sicurezza stradale e pubblica monitorando la Garfagnana e risponde efficientemente al crescente bisogno di sicurezza dei cittadini. “Inoltre – aggiunge il comandante Bernardi – con una comunicazione del ministero dell’interno è stato ufficializzato il pagamento di oltre due miliardi di euro per i Comuni della Toscana proprio in materia di sicurezza e implementazione delle telecamere che consentirà di elevare ulteriormente la presenza dei circuiti nei punti strategici anche in Garfagnana”.

L’Unione Comuni Garfagnana ha provveduto anche all’apertura dell’ufficio amministrativo di polizia locale e a una implementazione dell’organico che dall’1 marzo raggiungerà quota 13 unità.
Il comandante ha espresso al presidente dell’Unione Comuni Garfagnana e a tutti i sindaci dei Comuni partecipanti alla gestione associata un sentito ringraziamento per l’attenzione riservata al servizio e per risorse messe a disposizione.

Da parte del servizio ha garantito l’impegno ad assicurare una maggior presenza degli agenti sul territorio per affrontare le problematiche in termini di prevenzione e collaborazione con i vari servizi dell’Unione e dei Comuni, in un contesto di semplificazione e omogeneizzazione delle procedure di intervento, anche attraverso l’attivazione di nuclei specializzati in attività e materie specifiche.

Prosegue così da parte dell’Unione Comuni Garfagnana il percorso di potenziamento della gestione di polizia municipale e polizia amministrativa locale e l’esercizio associato della funzione svolto per i Comuni componenti e per il comune di Vagli Sotto in convenzione. Anche nel 2018 gli obiettivi strategici si sono concentrati sul miglioramento e l’incremento di efficienza in sicurezza urbana, servizio di polizia di prossimità, in particolare nei piccoli paesi, dove la presenza delle forze di polizia costituisce motivo di sicurezza in particolare per la popolazione anziana.

fonte articolo: luccaindiretta