Il 17 ottobre, tra la sessione mattutina e pomeridiana, sarà possibile pranzare direttamente al Castello Svevo.
A soli 6 euro sarà possibile degustare il seguente light lunch:
ANTIPASTO
Rustica con prosciutto e formaggio, bocconcini di pan brioche, rotolo di tramezzino, polpette di carne, rustica con broccoli e salsiccia, quiche ai salumi, cuddrurieddri
PRIMO PIATTO
Risotto con zucchine, zafferano e speck
BIBITE
Incluso nel prezzo acqua minerale + 1 ticket per 1 bicchiere di vino oppure per una bibita analcolica.
Premessa
Con la presente circolare si forniscono istruzioni e si riepilogano gli adempimenti da parte dei
Comuni in merito alla corresponsione al personale della polizia municipale dell’equo indennizzo e
del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio.
Riferimenti normativi
Si riporta la normativa, anche secondaria, che disciplina l’istituto del rimborso ai comuni
• comma 2-ter, dell’articolo 7 del decreto legge n. 14 del 20 febbraio 2017, convertito
con modificazioni dalla legge 18 aprile 2017 n.48 (G.U Serie Generale n. 93 del
21/4/2017) che dispone testualmente: “Al personale della polizia locale si applicano
gli istituti di equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per causa di
servizio. Agli oneri derivanti dal primo periodo del presente comma, valutati in
2.500.000 euro annui a decorrere dall’anno 2017, si provvede mediante corrispondente
riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di
cui all’art. 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n.282, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n.307. Entro centoventi giorni dalla data
di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con decreto del
Ministero dell’Interno
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Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze,
sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, vengono stabiliti i criteri e le
modalità di rimborso delle spese sostenute dai comuni per la corresponsione dei
benefici i cui al presente comma”;
• comma 2-quater, dell’articolo 7 del decreto legge n.14 del 2017, che testualmente
recita: “Ai fini degli accertamenti di cui al comma 2-ter, si applicano le disposizioni
del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2001,
n.461. Le commissioni che svolgono i predetti accertamenti operano nell’ambito delle
risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”;
• comma 2-quinques, decreto legge n. 14 del 2017, che dispone: “Le disposizioni di cui
al comma 2-ter si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto”;
• comma 2-sexies, articolo 7 del decreto legge n.14 del 2017, che dispone: “Agli oneri
valutati di cui al comma 2-ter del presente articolo si applica l’art. 17, commi da 12 a
12-quater, della legge 31 dicembre 2009, n. 196; al verificarsi degli scostamenti di cui
al citato comma 12, si provvede alla riduzione degli stanziamenti iscritti nello stato di
previsione del Ministero dell’Interno con le modalità previste dal comma 12-bis. Il
Ministro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti,
le occorrenti variazioni di bilancio.”;
• articolo 4, comma 1, del decreto interministeriale del 4 settembre 2017 del Ministero
dell’interno di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze (Gazzetta
Ufficiale n. 211 del 9 settembre 2017) con il quale è approvato il modello “A” per la
richiesta del contributo erariale in relazione alle spese per equo indennizzo e per
rimborso delle spese di degenza per causa di servizio
• articoli 3, comma 1, e 5 comma 1, del decreto interministeriale 4 settembre 2017, che
stabiliscono: le somme erogate dai comuni per l’elargizione al personale della polizia
locale dell’equo indennizzo e delle spese di degenza per causa di servizio per eventi,
verificatisi dal 22 aprile 2017, sono rimborsate a ciascun comune richiedente, sulla
base delle certificazioni inviate entro il 31 marzo di ogni anno.
• Parere della Conferenza Stato-città ed autonomie locali nella seduta del 25 luglio 2017
Enti legittimati all’invio della certificazione, termini di presentazione e modalità di
compilazione.
Ministero dell’Interno
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Con decreto del Ministro dell’Interno del 4 settembre 2017, di concerto con il Ministro
dell’Economia e delle Finanze, sono stati stabiliti i criteri, tempi e modalità di rimborso delle spese
sostenute dai comuni per la corresponsione al personale della polizia locale dell’equo indennizzo e
del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio.
Al riguardo si forniscono istruzioni operative per gli eventi verificatisi esclusivamente dal 22
aprile 2017.
Preliminarmente si chiarisce che:
Sono legittimati alla richiesta di rimborsi solo i comuni e l’invio del certificato è obbligatorio
solo se si intende chiedere il contributo.
Le richieste da parte dei comuni, modello “A” allegato al decreto interministeriale del 4
settembre 2017, devono essere inviate con modalità esclusivamente telematica, tramite il Sistema
certificazioni enti locali (Area Certificati TBEL, altri certificati), accessibile dal sito internet di
questa Direzione Centrale, alla pagina http://finanzalocale.interno.it/apps/tbel.php/login/verify entro
le ore 24,00 del 31 marzo 2019, a pena di decadenza, con riferimento alle spese sostenute nell’anno
precedente.
Tale modalità, oltre ad essere prevista dalla norma che si applica nella circostanza, è in linea
con l’attività intrapresa da tempo da questa Direzione Centrale nell’ambito delle disposizioni in
materia di dematerializzazione delle procedure amministrative della Pubblica Amministrazione che
prevedono, tra l’altro, la digitalizzazione dei documenti, l’informatizzazione dei processi di
acquisizione degli atti e la semplificazione dei medesimi processi di acquisizione
Conseguentemente, le richieste ed altra documentazione eventualmente trasmesse con
modalità e termini diversi da quelli previsti dal suddetto decreto attuativo non saranno ritenute
valide ai fini dell’attribuzione del contributo in esame.
E’ comunque data facoltà ai comuni che avessero necessità di rettificare il dato già trasmesso,
di formulare, sempre telematicamente entro e non oltre il termine del 31 marzo 2019, una nuova
richiesta che annulla e sostituisce la precedente. In tale circostanza l’ente dovrà accedere sempre
alla pagina web http://finanzalocale.interno.it/apps/tbel.php/login/verify alla sezione “Richiesta di
dati agli Enti” – funzione “Richieste aperte”.
La certificazione prevede la firma del Segretario e del Responsabile del servizio finanziario.
Pertanto, prima di compilare ed inviare il pdf, si invita a verificare ed eventualmente censire al
sistema i soggetti che devono apporre la firma nella sezione “Configurazione Ente” dell’AREA
CERTIFICATI –TBEL del sito web della Finanza Locale, che, comunque, può anche coincidere, in
caso di delega, con una figura già presente nella richiamata sezione “Configurazione Ente”. Le
Ministero dell’Interno
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modalità per effettuare tale configurazione sono le medesime utilizzate già per inserire le figure del
Responsabile del Servizio Finanziario, del Segretario Comunale/Provinciale, del Revisore
(ampiamente descritte anche nel manuale utente, cap. 2.2).
I soggetti chiamati ad apporre la propria firma digitale in calce alla certificazione (Segretario
e Responsabile del servizio finanziario) assumono diretta e personale responsabilità circa la
veridicità e l’esattezza dei dati ivi riportati.
Pertanto, si ribadisce che qualsiasi documentazione trasmessa a corredo della certificazione in
argomento che comprometta la certezza dei dati riportati comporta la non validità dello stesso.
Sul sito internet della Finanza Locale, nell’area riservata alla gestione della Trasmissione
Bilanci Enti Locali TBEL (al quale per altri adempimenti già gli enti accedono attraverso una loro
utenza assegnata), è stata aggiunta una sezione applicativa, dedicata alla gestione delle certificazioni
PDF. I modelli informatici hanno già la parte anagrafica precompilata. Si potrà utilizzare il sistema
di firme digitali P7M (quello utilizzato per i certificati a bilancio). Dopo la spedizione perverrà
all’ente una e-mail (P.E.C.) di conferma di acquisizione della certificazione da parte di questo
Ministero che rappresenterà per l’ente il documento comprovante l’invio del modello.
Quantificazione del contributo
Le somme erogate dai comuni per l’elargizione al personale della polizia locale dell’equo
indennizzo e delle spese di degenza per causa di servizio, per eventi verificatisi dal 22 aprile 2017,
sono rimborsate a ciascun comune richiedente, sulla base delle certificazioni inviate.
Qualora per ciascuna annualità l’importo complessivo da rimborsare ai comuni sia superiore
all’attuale disponibilità di bilancio, a ciascun ente verrà corrisposto un acconto proporzionale. Il
saldo spettante a ciascun comune interessato sarà corrisposto dopo il completamento della
procedure di integrazione delle risorse iscritte sul capitolo dello stato di previsione del Ministero
dell’interno come previsto dal comma 2-sexies dell’art.7 del citato decreto legge n.14 del 2017.
Ai fini del corretto accertamento contabile dei contributi assegnati, l’entità degli stessi sarà
comunicata sul sito web ufficiale della Direzione centrale della finanza locale.
Monitoraggio delle domande di rimborso
Ai fini della salvaguardia dei saldi di finanza pubblica e del contenimento della spesa entro i
limiti indicati dall’art. 7, comma 2-ter, questo Ministero effettuerà un’attività di monitoraggio della
spesa ed eseguirà, anche a campione, verifiche della documentazione relativa alla liquidazione delle
istanze accolte, presso i comuni che presenteranno un andamento della spesa particolarmente
Ministero dell’Interno
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elevato, anche avvalendosi, mediante apposite convenzioni, dei servizi ispettivi di finanza pubblica
dell’Ispettorato generale di finanza del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.
Ove dal monitoraggio si rilevassero spese non ammissibili al rimborso, questo Ufficio
provvederà al recupero delle suddette somme, a valere sui trasferimenti a qualsiasi titolo dovuti al
comune interessato.
Note operative e suggerimenti per i comuni
Prima di “scaricare” il certificato, accertarsi o procedere ad aggiornare il lettore di file in
PDF (utilizzare esclusivamente il software Adobe Reader che deve essere aggiornato almeno alla
versione 11.0). Il mancato aggiornamento compromette il corretto utilizzo del certificato in PDF;
Prima di “scaricare” il certificato, accertarsi o procedere ad aggiornare l’elenco dei soggetti
firmatari nell’area “configurazione ente”. In particolare, se il legale rappresentante (sindaco per il
comune o presidente per la provincia) delega ad altro soggetto la firma digitale, ad esempio al
responsabile finanziario, nell’elenco dei soggetti firmatari il responsabile finanziario deve essere
censito sia come responsabile finanziario che come rappresentante dell’ente. Se l’aggiornamento
dell’elenco dei soggetti firmatari viene effettuato dopo l’upload del certificato in PDF arriverà una
PEC di errore. In tale circostanza procedere a: annullare il certificato “scaricato” tramite la
procedura presente sul TBEL (ricordarsi di digitare “conferma” nella procedura di richiesta
annullamento dopo aver sinteticamente indicato il motivo della richiesta di annullamento); attendere
la PEC di conferma di avvenuto annullamento del certificato (la maggior parte degli errori nel
censimento delle firme è rappresentato dall’errata digitazione del codice fiscale);
Procedere a “scaricare” il certificato;
Dopo avere compilato tutti i campi presenti nel documento, digitando il tasto “conferma”
apparirà un messaggio di invito ad apporre le firme esterne al documento (modalità P7M);
Dopo avere apposto le firme digitali, tramite il “TBEL” procedere all’invio del certificato
(upload) al quale seguirà una PEC di avvenuta ricezione dello stesso da parte della Direzione
Centrale della Finanza Locale;
Nel caso la PEC indichi errori nella certificazione (non corrispondenza firme, non compilato
in tutte le sue parti (mancano gli “zeri” nei campi dove l’ente non ritiene di dover inserire dati ecc.)
nella quasi totalità dei casi l’ente ha commesso un errore nell’applicazione delle varie fasi sopra
indicate. In tale circostanza, procedere all’annullamento del certificato nelle modalità sopra
descritte e successivamente, prima di effettuare un nuovo download del certificato verificare di
avere correttamente effettuato tutte le procedure sopra riportate.
Ministero dell’Interno
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Adempimenti delle Prefetture – Uffici Territoriali Del Governo.
Ciascuna Prefettura-UTG avrà cura di richiamare l’attenzione dei comuni ricadenti nel
proprio ambito territoriale di competenza sul contenuto della presente circolare, specificando
che la stessa, unitamente al modello A è visualizzabile sul sito web ufficiale della Direzione
Centrale della Finanza Locale. Si avrà cura, inoltre, di corrispondere ai quesiti formulati dai
comuni raccordandosi, se del caso, anche con la scrivente Direzione Centrale.
L’eventuale documentazione acquisita da parte delle Prefetture – UTG su supporto cartaceo,
trasmesso in via ordinaria, via fax, via email, via p.e.c. o a mano va restituita all’ente, con
contestuale comunicazione che il medesimo certificato non sarà ritenuto legittimo. Copia della
comunicazione dovrà essere trasmessa per conoscenza allo scrivente ufficio, all’indirizzo: Ministero
dell’Interno – Dipartimento Affari interni e territoriali – Direzione Centrale della Finanza Locale –
Ufficio trasferimenti ordinari – Piazza del Viminale 00186 Roma (indirizzo P.E.C. [email protected] ).
Le richieste di chiarimento possono essere inoltrate agli indirizzi mail:
Sig.ra Cristina Furbesco – [email protected] tel.0646548872
Per le eventuali informazioni tecniche circa il corretto utilizzo delle procedure telematiche è
possibile contattare il Dott. Giancarlo Culini [email protected] tel.0646525268
Roma, 15 febbraio 2019
IL DIRETTORE CENTRALE
(Verde)
Come spesso succede partiamo da una introduzione storica: dopo il 1860, negli attuali Stati Uniti, il disegno del genocidio e dell’abbattimento sociale, culturale e territoriale dei nativi americani era compiuto. Quello che segue sono conseguenze e massacri di un progetto già finito, contro il quale gli indiani non avevano alcuna possibilità e nei confronti di cui qualsiasi vittoria – il Little Big Horn come tante altre – e qualsiasi ribellione sarebbero state ininfluente nel risultato finale. Un destino ineluttabile contro il quale si poteva solo morire, come Cavallo Pazzo o Victorio ed il 90% dei nativi, venirne fagocitati, diventandone un trofeo da esporre e venendone convertiti, cosa che successe a Geronimo, o essere assassinati mentre ci si ribellava a tutto questo, come il grande Toro Seduto. Un disegno che si basava essenzialmente su una fondamenta: gli indiani non erano esseri umani. Come dopotutto per le potenze coloniali europei non lo erano i neri e gli indigeni dei territori australi.
due immagini che racchiudono la fine di un popolo e la crudeltà di un altro
In Italia, con le dovute proporzioni, la Polizia Locale è l’indiano delle Forze di Polizia. Infatti la fondamenta con cui molti si rapportano è che non siamo forza di polizia. Come gli indiani abbiamo le nostre riserve – i comuni – i nostri rifornimenti avvelenati e insufficienti – il contratto di lavoro – le nostre giacche azzurre – i burocrati ministeriali e i vertici delle Polizie statali – la nostra storia mistificata e riscritta a ragion veduta dei vincitori – duemila anni di storia come tutori dell’ordine trasformati in pochi decenni di viabilisti e poco più – ed infine le punizioni per i nostri capi ribelli. Le nostre vittorie, ovvero quei pochi comandi e quelle continue operazioni di alto livello, sono funzionali come quelle dei nativi: a nulla. Anzi, spesso, proprio come le vittorie degli indiani, sono usate per lanciarci contro altro odio e maldicenze – sceriffi, esaltati, ma facessero il loro, fa le multe dai – ed a volte danno origine a vere e proprie rappresaglie per sottolineare chi detiene il vero potere.
Uno sull’altro, a ogni livello, atteggiamenti come questo sono la base per creare il fondo di disprezzo verso di noi.
Nel Nord Milano, venendo ora all’argomento principale dell’articolo, capita che un avvocato abbia parcheggiato senza mettere il tagliando del disco orario e pertanto si sia trovato una sanzione elevata da una Guardia Cittadina: già male non lo facciano gli ausiliari del traffico, ma andiamo oltre. Il legale ha pensato bene di controllare se anche altre vetture attorno fossero state sanzionate e, accortosi che secondo lui così non era stato, ha raggiunto la collega chiedendole di andare a sanzionare anche quelle. La risposta, unica possibile, è stata che evidentemente al momento del primo controllo i veicoli non c’erano ed ora, essendo impegnata in una zona successiva, non poteva tornare indietro. Se proprio avesse voluto, il “cittadino indignato” poteva chiamare la centrale e chiedere il passaggio di un’altra pattuglia. Questo succede quando si fanno fare i dischi orari ad un Corpo che ha diecimila competenze invece di assumere il personale preposto a quell’unico ruolo.
Troppo facile e senza conseguenze per la “squaw vigilessa” che ha osato prima sanzionare e poi disobbedire all’ordine del “bianco avvocato”. Bisogna far intervenire le Giacche Blu e lavare nel sangue del diritto l’orgoglio dei sub-poliziotti.
L’avvocato ha chiamato quindi i Carabinieri, i quali, spesse volte così impegnati in prioritarie attività di istituto da passare alle nostre centrali interventi a loro richiesti, quella volta avevano casualmente una macchina libera per andare a fare DUE divieti di sosta e relazionare in Procura contro la Guardia Cittadina ribelle che aveva osato non scattare all’ordine del “cittadino”. Sono molto contento che anche i Carabinieri abbiano deciso di prendere sul serio l’essere alla lettera B dell’articolo 11 del Codice della Strada ed inizino quindi ad occuparsi anche di quello invece di demandarlo a chi si trova alla lettera E (le Polizie Locali).
Dopo la parte grottesca viene quella divertente: vi sono infatti diverse pronunce della Cassazione riguardo la NON sussistenza del reato di Omissione di atti d’ufficio per ciò che non sia un caso di ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità (non penso che la lesa maestà nei confronti di un avvocato vi rientri). A parte questo, le sanzioni amministrative, che ex lege possono essere notificate fino a novanta giorni dalla commissione, ad occhio non rientrano negli atti da compiere senza ritardo, altro elemento essenziale alla configurazione di detto reato.
Nonostante questo, il GIP decide di mandare a giudizio la collega squaw. Subito i giornali titolano “Si rifiutò di fare multe: vigilessa nei guai”. Ed ecco ben confezionato l’ennesimo caso da dare in pasto ai cittadini- coloni perchè odino ben bene i vigili-indiani e diano così modo agli agenti indiani- sindaci di chiedere un maggior controllo su di essi invece di assecondare le loro richieste di rispetto- riforma.
Qui si torna al parallelismo con gli indiani perché dovete sapere che molte volte le tribù provarono ad andare contro le leggi a loro sfavore fatte dal congresso degli Stati Uniti proprio per vie legali, con dei ricorsi alla Corte Supremapiuttosto che ad altri organi nazionali – emblematico il caso Cherockee contro Georgia, del 1828 – e sapendo benissimo che avevano ragione gli indiani nel dire che queste normative erano quantomeno anticostituzionali se non direttamente arbitrarie la sentenza fu che non si poteva ragionare con le tribù indiane come se fossero delle Nazioni confinanti e quindi non aveva alcun valore i loro ricorso
Inutile dire che come A me le Guardie seguirò molto da vicino questa faccendae non mancherò di segnalarne gli sviluppi, porgendo per intanto alla collega coinvolta la mia più totale solidarietà: sarà una causa che servirà a capire se siamo uomini e lavoratori con una dignità e soprattutto una gerarchia ed una struttura alle spalle – che richiedono che gli interventi fuori dall’ordine di servizio siano decisi dalla Centrale e non ordinati dal cittadino direttamente all’agente, magari chiamandolo col fischio – oppure delle marionette buffe alle dipendenze del “ehi tu” di turno, diventando quindi strumenti di piccole ripicche e dispetti di quartierino.
Emblematico che questo caso sia scoppiato, anzi, tornato alla ribalta – il fatto è del 2013, ma il rinvio a giudizio di questi giorni – proprio mentre la Polizia Locale sta combattendo la sua lotta per una riforma della propria figura con vigore e speranze mai viste prima: per chiudere coi parallelismi storici, quandonel 1876 si doveva decidere se trattare gli indiani da persone con dei diritti o da bestie, si mandò un certo Custer in avanscoperta con 500 uomini in un territorio occupato da oltre 6mila nativi ostili al governo USA.
Come è finita lo sappiamo tutti, ma se mi si chiede se sono il tipo di indiano che attende in riserva il proprio destino o combatte per cercare di cambiarlo, la sola risposta che possa dare è HOKA HEY!
I l Parlamento Europeo ha votato alcune nuove misure per rendere più sicure le strade della Ue e migliorare la sicurezza stradale. L’obiettivo delle nuove norme è quello di ridurre gli incidenti stradali. Le norme rendono obbligatori alcuni innovativi dispositivi di sicurezza nelle nuove auto. Fra questi ricordiamo il sistema di adattamento intelligente della velocità della nostra auto in relazione al traffico ed ai limiti di velocità stabiliti in vigore su quel tratto stradale. Il sistema consente all’auto di mantenere una distanza di sicurezza dal mezzo che ci precede nel nostro stesso senso si marcia e contemporaneamente è in grado di ‘leggere’ i cartelli stradali con i limiti di velocità imposti. Poi c’è il sistema di rilevazione e avviso della stanchezza del conducente in grado di cogliere i segnali di disattenzione del guidatore che invita a fare una sosta e comunque a fermare l’auto in condizioni di sicurezza. In futuro è previsto che questo sistema sia implementato con l’arresto di emergenza. In pratica l’auto comincerà a decelerare progressivamente fino a far intervenire in automatico il sistema frenante e a far accostare l’auto al margine della carreggiata. Già oggi molte vetture sono dotate del ‘line assist’ un sistema di lettura automatica con telecamera installata nella parte frontale dell’auto, in grado di ‘leggere’ le strisce ed i segnali posti sulla pavimentazione stradale, in grado di rilevare e segnalare il salto di corsia. Per non parlare poi del sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici, in grado di rilevare e stimare i livelli di pressione delle ruote e di avvertire il guidatore in caso di anomalie. E poi ancora: sistema di rilevamento ostacoli anteriore e posteriore, telecamere anche ad infrarossi per vedere di notte e nella nebbia, sistema di frenata di emergenza, sistema di precrash in grado di attivare tutti i sistemi di sicurezza passiva e attiva in caso di imminente pericolo di incidente al fine di tutelare al massimo (ma sempre nei limiti della fisica ovviamente) le persone a bordo del veicolo e per quanto possibile anche quelle degli altri veicoli coinvolti nel sinistro o addirittura dei pedoni con airbag apposta per loro. Le nuove norme diventeranno effettive a partire da maggio 2022 per i nuovi modelli e da maggio 2024 per i modelli esistenti. “Obiettivo delle norme è adeguare la legislazione esistente agli sviluppi tecnologici e alle recenti tendenze sociali, come l’invecchiamento della popolazione, alle nuove fonti di distrazione per i guidatori (soprattutto l’uso dei dispositivi elettronici mentre si guida) e all’aumento del numero di ciclisti e dei pedoni sulle strade europee”. Lo scopo è quello di ridurre drasticamente il numero di incidenti stradali, dal momento che il 95% di questi ultimi dipende da errori di tipo umano. Non dimentichiamo infatti che per quanto la tecnologia possa venirci in aiuto, il fattore umano è sempre in grado di fare la differenza.
LEGNANO – Alterava il tachigrafo del suo autocarro, il camionista è stato bloccato e sanzionato dalla Polizia locale di Nerviano.
A segnalare l’anomalia al comando della Polizia locale è stata un’officina operante sul territorio: mentre stava infatti riparando un autocarro, il personale si era infatti accorto che il tachimetro (strumento che serve a misurare i tempi di guida e di riposo dell’autista) era stato manomesso. Così sono intervenuti gli agenti, che insieme ai meccanici, sono riusciti a scovare nella cabina del camion un sensore “parallelo” collegato tramite connettori di deviazione all’unità di archiviazione di bordo e attivabile mediante un interruttore nascosto in un vano del cruscotto. Un dispositivo che serviva per alterare i dati di registrazione, facendo credere al tachigrafo che vi era stata attività di riposo così da eludere i controlli delle forze di polizia mentre in realtà il conducente stava guidando. Al termine degli accertamenti, la Polizia locale ha proceduto al sequestro della strumentazione di falsificazione e al ritiro della patente di guida al camionista ai fini della sospensione e al relativo verbale per violazione dell’articolo 179 comma 2 del Codice della strada che prevede una sanzione pecuniaria elevata.
“Ringraziamo i titolari dell’officina per la solerte segnalazione – afferma il comandante della Polizia locale di Nerviano Franco Santambrogio – che ha permesso di togliere un potenziale pericolo dalla strada ed esprimo apprezzamento per l’operato dei miei agenti che, ormai da molti anni, sono specializzati nel controllo sui tempi di riposo guida e sull’attività di trasporto merci sia nazionale che internazionale. E’ bene specificare che le alterazioni del tachigrafo, oltre a permettere agli autisti di non rispettare i prescritti periodi di riposo psicofisico necessari per condurre in sicurezza i cosiddetti ‘bisonti della strada’, permettono loro di eludere anche il limitatore di velocità consentendo di spingere i loro camion bel oltre i limiti consentiti per quel tipo di veicolo”.
“Esprimo soddisfazione – aggiunge il sindaco Massimo Cozzi che detiene la delega alla Polizia locale – per questa brillante operazione, che dimostra come la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine sia sempre più importante per migliorare la sicurezza del territorio”.
Blitz della polizia municipale e dell'ufficio di igiene dell'Asl da LumiDolls, la prima casa d'appuntamenti con bambole in Italia, che la scorsa settimana ha aperto alla periferia di Torino. Dai controlli è emerso che l'attività di ospitalità non è a norma di legge: si tratta di un esercizio abusivo dell'attività di affittacamere, Torino, 12 settembre 2018 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
TORINO – All’indomani dell’approvazione in Consiglio metropolitano del Regolamento del Corpo di Polizia locale c’è soddisfazione tra il personale di vigilanza della Città Metropolitana – una ventina di unità dipendenti e circa 250 volontari – per un atto atteso da tempo.
Il Regolamento che disciplina la costituzione e l’attività del Corpo di Polizia locale metropolitano è stato approvato all’unanimità dal Consiglio, dopo un ampio confronto sia nella Commissione competente che nell’aula di piazza Castello.
Al Regolamento è stata affiancata una mozione del gruppo “Città di città”, prima firmataria laConsigliera Maria Grazia Grippo, che, come sottolinea l’esponente del gruppo di centrosinistra, “impegna l’amministrazione a vagliare da subito con gli uffici e le commissioni competenti ogni possibilità affinché il riconoscimento della qualifica di operatore di Polizia locale metropolitana, previsto per il personale oggi assegnato a funzioni di vigilanza, avvenga immediatamente”.
Intervenendo nel dibattito in aula, la ConsiglieraMaria Grazia Grippo ha affermato che “il Regolamento può essere uno strumento pertutelare il personale che svolge funzioni di vigilanza”. “L’efficacia del Regolamento stesso, – ha sottolineato Grippo – è resa effettiva al momento della nomina del comandante del personale di vigilanza, ma occorre che già al momento dell’approvazione del regolamento il personale di vigilanza riceva la qualifica di agente di Polizia locale della Città Metropolitana“.
ll corpo di Polizia locale metropolitana svolgerà attività di educazione, prevenzione, contrasto e repressione dei comportamenti previsti e puniti da leggi, in materia di regolamenti e disposizioni riguardanti la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, di attività ispettiva e di vigilanza sulla qualità dell’aria e delle acque, in materia di rifiuti, energia, aree protette e siti Rete Natura 2000, incendi boschivi, cave e attività estrattive, animali da affezione, trasporto privato sulla viabilità metropolitana, rispetto delle disposizioni in materia di circolazione stradale.
E ancora, tutela e gestione della fauna, educazione, prevenzione, contrasto e repressione delle violazioni relative alle discipline regolanti le funzioni delegate dalla Regione Piemonte in materia di caccia e pesca, attività e controlli inerenti la fauna selvatica, raccolta dei funghi epigei e ipogei, raccolta dei minerali, assetto forestale, patrimonio escursionistico e sicurezza degli sport montani, polizia idraulica, frodi in ambito vinicolo e rilascio dei certificati di iscrizione all’anagrafe vitivinicola.
Le biciclette elettriche di Enel Green Power verranno consegnate agli studenti universitari per sviluppare la mobilità elettrica nella città di Roma attraverso una sperimentazione nel settore della pedalata assistita, aula Magna della Facoltà di lettere e filosofia di Roma Tre, Roma 5 luglio 2012 ANSA/FABIO CAMPANA
TRIESTE – Aveva finto di essere interessato all’acquisto di una bici elettrica del valore di 4.500 euro, ma, col pretesto di volerla testare su strada, non era più tornato al negozio. Il proprietario aveva promesso mille euro a chiunque avesse fornito informazioni per ritrovarla e pochi giorni dopo, la bici era stata ritrovata, danneggiata, a Muggia e riconsegnata al proprietario. La Polizia Locale, però, aveva avviato indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, e, al termine di numerosi e continui servizi mirati di osservazione e pedinamento, ha identificato il ladro. Si tratta di un uomo di 29 anni, residente in città. Il reato che gli è stato contestato è di furto pluriaggravato. (ANSA).
20100228-Milano-Blocco del traffico e Domenica a piedi dalle 10 alle 18 controlli della Polizia Locale in Porta Venezia e Corso Bunos Aires-ANSA/MILO SCIAKY
MILANO – In occasione delle celebrazioni per i 159 anni di fondazione della Polizia locale di Milano in piazza del Duomo hanno prestato giuramento 44 nuovi vigili urbani. “In questa giornata di festa diamo nuova energia al corpo salutando l’arrivo di 44 nuovi ghisa – ha annunciato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo discorso -: 14 donne e 30 uomini che prestano giuramento ed entrano al servizio della città e dei milanesi”. Poi Sala ha sottolineato come “siamo impegnati a rafforzare, anno dopo anno la nostra Polizia Locale con nuove risorse, nuovi mezzi e percorsi formativi che renderanno il corpo sempre più efficiente e presente nella vita quotidiana della città”. “Anche in condizioni di cronica carenza di risorse abbiamo scelto di investire sui giovani e sulla sicurezza: proprio in questi giorni si stanno svolgendo le prove per l’assunzione di decine di altri agenti e ufficiali – ha concluso -, che andranno a rafforzare i ranghi della Polizia Locale”.