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Autovelox e tutor, stop al decreto capestro di Toninelli

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Secondo i dati diffusi a luglio dal rapporto Aci-Istat, l’obiettivo Ue 2020 sarà sicuramente mancato dall’Italia: dovevamo arrivare a circa 2000 vittime e invece siamo ben oltre i 3000 lenzuoli bianchi stesi ogni anno sull’asfalto ed i costi sociali dell’incidentalità stradale rimangono altissimi: sono stimati pari all’1% del PIL nazionale.
Secondo le statistiche sulla localizzazione degli incidenti in Italia nel 2018, pubblicate dall’Automobile Club d’Italia, sono solo sei le province nel nostro Paese che hanno raggiunto l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di ridurre del 50%, (nel periodo tra il 2010 e il 2020), i morti per sinistro stradale: Agrigento, Barletta-Andria-Trani, L’Aquila, Campobasso, Taranto e Terni.
Ad aiutare queste province ha concorso un uso virtuoso dei sistemi di rilevazione della velocità. In pratica autovelox fissi, tutor, ecc. che – attraverso un decreto attuativo approvato in estate – l’Ex Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli voleva eliminare e che l’attuale Ministro De Micheli ha letteralmente bloccato in Commissione Trasporti.
Per questa ragione, il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”Fabio Pugliese, ha voluto scrivere nei giorni una lettera formale al Ministro De Micheli per esprimere senso di gratitudine per una scelta che – si legge nella nota – «presentava lacune evidenti dovute all’assenza di una qualsiasi valutazione dell’impatto che un’azione simile avrebbe comportato sulla riduzione dell’incidentalità e della mortalità stradale nel Paese».
Pugliese ha, inoltre, richiamato le recenti dichiarazioni del Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani secondo cui «La sicurezza deve tornare ad essere una priorità ed è fondamentale una maggiore attività di controllo» ma anche quelle di Gian Carlo Blangiardo, Presidente dell’Istat, secondo cui occorre «intensificare gli sforzi per aumentare la sicurezza stradale».
Il Presidente Fabio Pugliese, ha evidenziato «l’importanza di questi strumenti» soprattutto quando «non sono installati per fare cassa» ed ha sottoposto al Ministro «esempi di buon uso di questi strumenti il cui valore dovrebbe essere evidenziato nell’intero Paese come quello del Comune di Trebisacce, impegnato nel rifacimento del manto stradale di diverse strade comunali, grazie ai proventi dovuti ad un sistema di rilevazione della velocità installato su un viadotto pericolosissimo della famigerata e tristemente nota ‘strada della morte’, teatro nel recente passato, di diversi incidenti stradali mortali».
Il Presidente dell’Associazione, infine, ha invitato il Ministro a «riflette sulla diffusa situazione di stagnazione del Paese in materia di contrasto alla mortalità stradale» auspicando che presto possano essere «intensificati gli sforzi, anche in vista dei nuovi target per la sicurezza stradale previsti dall’Unione Europea nell’agenda 2030».

Incidenti stradali, il vademecum della polizia locale

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 SENIGALLIA – Quasi ogni giorno la Polizia Locale rileva un incidente stradale sul nostro territorio, a volte più di uno. Attualmente gli incidenti stradali che sono stati rilevati dalla Polizia Locale dal primo gennaio 2019 ammontano a 238 incidenti, dei quali 109 con feriti e uno mortale.

Rappresentano un numero ancora troppo alto che richiede una riflessione da parte di tutti quelli che circolano su strada con qualsiasi mezzo. Gli incidenti stradali hanno un altissimo costo in termini di lesioni alle persone e in termini economici, che deve essere necessariamente ridotto.

Per questo la Polizia Locale effettua operazioni di controllo sul territorio, soprattutto con riguardo alle norme di comportamento, quale rispetto dei limiti di velocità o delle norme che regolano la precedenza, per non parlare del rispetto della segnaletica stradale. I controlli tendono sia alla repressione dei comportamenti illeciti ma ancor di più alla prevenzione dell’incidentalità stradale.

La causa primaria di un incidente stradale è il comportamento errato dell’uomo. Spesso si sente parlare della nebbia, del ghiaccio, della pioggia battente, del traffico intenso o delle condizioni della strada come causa dell’incidente stradale, dimenticando che si tratta quasi sempre della responsabilità di un conducente che non ha adeguato il suo comportamento alle condizioni atmosferiche o della strada. Queste, molte volte, sono solo una concausa.

Ancora più spesso a causare un sinistro è la distrazione di chi guida, dovuta molte volte all’uso di smartphone, allo stato d’ebbrezza per consumo eccessivo di alcol o all’uso di stupefacenti.

Numerose sono anche le sanzioni elevate per comportamenti contrari alla norma in caso d’incidente stradale. Come comportarsi, allora, nel caso in cui siamo coinvolti in un incidente stradale? Lo dice l’art.189 del Codice della Strada. L’utente della strada, in caso d’incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, ha l’obbligo di fermarsi e di prestare l’assistenza necessaria a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona (e se occorre chiamare subito il 118). Le persone coinvolte in un incidente devono porre in atto ogni misura idonea a salvaguardare la sicurezza della circolazione e, compatibilmente con questa esigenza, adoperarsi affinché non sia modificato lo stato dei luoghi e disperse le tracce utili per l’accertamento delle responsabilità.

Nel caso, quindi, di incidente con feriti, non bisogna alterare la posizione dei veicoli coinvolti, in modo che l’organo di polizia che interviene possa ricostruire, più dettagliatamente possibile, la dinamica del sinistro. In questo caso sarà opportuno segnalare la presenza dei veicoli sulla carreggiata con il segnale di pericolo e adottare ogni cautela idonea alla salvaguardia della sicurezza della circolazione e delle persone. Se, invece, si tratta di un incidente con soli danni alle cose ed i veicoli sono marcianti, occorre rimuovere quelli che creano intralcio alla circolazione.

I conducenti devono fornire le proprie generalità, e le altre informazioni utili, anche ai fini risarcitori, alle persone danneggiate o, se queste non sono presenti, comunicare loro nei modi possibili gli elementi sopraindicati. In caso di compilazione del CID (Constatazione Indennizzo Diretto, la c.d. constatazione amichevole) occorre scambiarsi, quindi, i dati della patente, del documento di circolazione del veicolo e della polizza di assicurazione.

Nel caso in cui non occorrano rilievi, verificare sempre prima di allontanarsi che l’incidente non abbia prodotto dispersione di sostanza viscida, frammenti o quant’altro possa costituire pericolo per gli altri utenti della strada. Qualora esista una situazione di potenziale pericolo, che non possa essere rimossa con i mezzi a disposizione, avvertire la Polizia Locale o le altre forze di polizia e trattenersi, segnalando il pericolo, fino all’arrivo di personale che possa risolvere il problema. I coinvolti nell’incidente sono sempre responsabili di eventuali danni prodotti a terzi dalla loro negligenza.

E’ importante anche che chi assista ad un incidente stradale fornisca i suoi dati per un’eventuale testimonianza. Colui che non si ferma che non presta assistenza alle persone ferite, in caso d’incidente con danno alle persone ricollegabile al suo comportamento, commette un reato punibile con la reclusione. E’ importante sapere che è obbligatorio fermarsi, in caso d’incidente comunque ricollegabile al proprio comportamento, anche nel caso in cui ci siano danni a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti. In questa circostanza occorre porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. In conclusione, nel caso d’incidente stradale con feriti o quando si ha necessità di far eseguire i rilievi dell’accaduto da un organo di Polizia, può essere chiamata la Polizia Locale telefonando al n. +39.071. 6629288 (Pronto Intervento), ma solo se l’incidente è avvenuto nel territorio di Senigallia.

Locri, istituito il pronto intervento della polizia locale

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LOCRI – E’ stato istituito dall’Amministrazione Comunale di Locri un nuovo ed interessante servizio che porterà i cittadini locrese a dialogare senza alcun tipo di filtro direttamente con la Polizia Locale, e più specificatamente con l’Agente di Polizia che in quel momento è in servizio all’interno del territorio comunale. Infatti, attraverso il servizio di “Pronto Intervento Polizia Locale” al numero 340.7409525, il cittadino, nella fascia oraria che va dalle 07:30 alle 19:30, potrà contattare i Vigili Urbani comunali per segnalazioni, richiesta intervento, o semplici informazioni che hanno carattere d’urgenza. Un modo per avvicinare i cittadini alla Polizia Locale, in un’ottica di interazione positiva e fruttuosa per tutti quanti. Così il Sindaco Giovanni Calabrese, che ha espresso il proprio pensiero attraverso il suo profilo ufficiale Facebook: “Pronto Intervento Polizia Locale. Da domani rintracciare la Polizia Municipale sarà certamente più semplice. Con questa iniziativa viene meno quella barriera di comunicazione tra cittadini e Polizia Locale. Il servizio è garantito nell’orario di lavoro dalle 07.30 alle 19.30. Tutti i cittadini potranno rintracciare gli agenti in servizio con una semplice telefonata. Presto verranno installati i cartelli in città con il numero del Pronto Intervento Polizia Locale. Consigliamo intanto a tutti i cittadini di memorizzare sul proprio telefono cellulare il numero
3407409525 Pronto Intervento Polizia Locale”.

fonte:strettoweb

PolMeeting 2019, formazione di qualità per la polizia locale

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Si è chiusa al Castello Svevo di Cosenza la due giorni della kermesse nazionale Pol Meeting, l’evento di aggiornamento destinato alla polizia locale e al personale della pubblica amministrazione, organizzato da laBConsulenze, articolato in due giornate e scandito da diversi appuntamenti formativi. I numeri si confermano di notevole interesse anche per questa sesta edizione: nelle undici sessioni del programma si sono alternati 40 tra relatori ed esperti, con oltre 500 partecipanti. E poi tante aziende specialiste del settore con i loro stand. 

Prima interfaccia per i cittadini

Ampio il ventaglio delle materie trattate, dalla criminologia, all’investigazione digitale, alletecniche operative di polizia giudiziaria, edilizia ed ambientale. Gli agenti dei corpi locali sono la prima interfaccia per i cittadini: le loro mansioni abbracciano un vasto spettro di competenze. Anche per questo le sessioni di aggiornamento sono necessarie,appuntamenti irrinunciabili per mantenersi al passo con la legislazione vigente in continua evoluzione. La manifestazione gode del patrocinio dell’Anvu, l’Associazione Nazionale dei corpi di polizia locale, al Pol Meeting con la presidentessa Silvana Paci e la segretaria Adriana Tarsitano, e del sostegno dell’Amministrazione comunale di Cosenza. In particolare l’assessore al marketing territoriale Rosaria Succurro, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per gli addetti ai lavori, richiamando però anche le ricadute benefiche per la città sotto il profilo turistico, in considerazione dell’adesione massiccia di partecipanti provenienti da altre località del Paese. Alla cerimonia inaugurale, coordinata da Andrea Solano, è intervenuto tra gli altri anche il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio.

Da Pol Italia a Pol School

Nella seconda giornata del Pol Meeting, i protagonisti sono stati gli studenti degli istituti cittadini. Pol Italia si è così trasformato in Pol School, evento dedicato ai ragazzi con un particolare focus sulla sicurezza. Mostrate le tecniche di autodifesa con il contributo della Federazione Italiana Judo, Karate e Arti Marziali e del gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia, guidato da Enzo Failla, presidente della commissione nazionale Mga Fijlkam. Le scuole inoltre, sono state attivamente coinvolte attraverso la partecipazione ad un contest fotografico sul tema Vivere insieme, condividere una città. Centinaia gli scatti pervenuti alla commissione ritraenti un gesto, una scena di vita quotidiana capace di trasmettere un messaggio di coscienza civica.

L’elenco dei premiati

Ad aggiudicarsi il primo premio è stata la classe quarta E del Liceo Fermi di Cosenza cui è stato consegnato un assegno da mille euro da investire in attrezzature per la formazione. Sul podio anche la classe V C dell’Istituto Gioacchino da Fiore di Rende, classificata al secondo posto, e la classe V A dell’istituto Pezzullo di Cosenza. Assegnato inoltre un riconoscimento speciale a Giorgia Mastroianni della Quinta A sempre del Liceo Fermi: con la sua foto ha immortalato il volo di quattro palloncini protesi verso il cielo, nel giorno della commemorazione di Paolo Iantorno, Alessandro Algieri, Mario Chiappetta e Federico Ernesto Lentini, i quattro diciottenni, ex alunni proprio del Liceo Fermi, vittime lo scorso 5 ottobre di un tragico incidente stradale.

Ospiti a sorpresa

Per sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale sono giunti a sorpresa due ospiti d’eccezione, Enzo e Sal, conosciuti al grande pubblico per le loro apparizioni televisive inColorado e Made in Sud. Con la loro verve sono riusciti nell’impresa di divertire i ragazzi ma anche di catturare la loro attenzione, sollecitando una riflessione sulla prudenza e sul rispetto delle regole alla guida di un qualsiasi veicolo. Ecco il loro messaggio, preceduto dall’emozionante applauso della platea che ha accompagnato il ricordo delle quattro giovani vittime di quella maledetta notte

Sinergia solidale

Anche in questa sesta edizione La B Consulenze ha sposato un progetto benefico, ospitando lo stand dell’Associazione Home, operante a Cosenza con l’obiettivo di alimentare i sogni dei bambini più sfortunati: «Sosteniamo i piccoli delle case famiglia, dei centri Sprar e, in generale, i piccoli che necessitano di aiuto – spiega Maria Carmela Ranieri – Guardiamo soprattutto ai loro desideri e vogliamo regalare loro un sorriso. Abbiamo in atto vari progetti, il prossimo è quello di fare in modo che possano ricevere i doni desiderati nel giorno di Natale».  

di Salvatore Bruno per lacnewsPol

PolMeeting 2019, Oliverio: investire in formazione è fondamentale

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“Il programma di questa due giorni, intenso, molto qualificato, evidenzia quella che è la funzione delle forze di polizia locale sul territorio che è non è solo di sicurezza, ma molto più vasta e larga. Iniziative come questa danno la possibilità non solo di scambiare esperienze, ma anche di approfondire aspetti per i quali è necessario sempre più elevare la formazione”.

E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio in un breve intervento di saluto portato stamane a Cosenza all’apertura del “PolMeeeting 2019”, evento nazionale di formazione per la Pubblica Amministrazione e la Polizia Locale alla sua sesta edizione, organizzato da laBconsulenze il 17 e 18 ottobre al Castello Svevo.
“Investire in formazione nella pubblica amministrazione e in modo particolare in alcuni segmenti più delicati ed esposti- ha continuato Oliverio- è fondamentale. In contesti come questo si innalza la qualità della conoscenza”.

“Esercitare una funzione come la vostra, significa essere su una frontiera che è di trincea rispetto a quella di altri settori della pubblica amministrazione- ha detto il presidente della Regione rivolto ai partecipanti al PolMeeeting-. E’ rilevante questo, ma ancor più fare incontrare i processi di formazione con le innovazioni tecnologiche, con quello che è il sistema delle imprese che producono e propongono innovazione tecnologica. Investire nella ricerca è importante anche in questo campo, e credo che questa sia la strada per recuperare alla pubblica amministrazione il ruolo che le compete, recuperarlo in termini di efficienza, di capacità di rispondenza ai bisogni del territorio, ma soprattutto di vicinanza al cittadino”.

“Occorre rispondere ad un bisogno, ovvero il saper corrispondere a quelle che sono le ansie, le necessità, i problemi che vive il cittadino sul territorio. Questo evento- ha concluso il presidente Oliverio al quale è stata consegnata dagli organizzatori una targa artistica in ricordo della giornata – costituisce un apporto concreto per la pubblica amministrazione e a dotare tantissimi operatori che sono nella trincea della pubblica amministrazione locale, la polizia locale, della strumentazione necessaria per esercitare meglio il loro ruolo e la loro funzione, ma soprattutto farlo con una risposta di qualità”.

fonte: ilfattodicalabria

Autorizzazione alla circolazione di prova

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 * Girolamo Simonato

Con l’emanazione del Decreto-legge del 24/11/2001 n. 474, avente ad oggetto: “Regolamento di semplificazione del procedimento di autorizzazione alla circolazione di prova dei veicoli”, è stato legiferato che vi è l’obbligo di munire della carta di circolazione di cui agli articoli 93 (Formalità necessarie per la circolazione degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi) 110 (Immatricolazione, carta di circolazione e certificato di idoneità tecnica alla circolazione delle macchine agricole) e 114 (Circolazione su strada delle macchine operatrici ) del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, i veicoli che circolano su strada per esigenze connesse con prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento, non sussiste per i seguenti soggetti, se autorizzati alla circolazione di prova ai sensi del presente articolo:

a) le fabbriche costruttrici di veicoli a motore e di rimorchi, i loro rappresentanti, concessionari, commissionari e agenti di vendita, i commercianti autorizzati di tali veicoli, ivi comprese le aziende che esercitano attività di trasferimento su strada di veicoli non ancora immatricolati da o verso aree di stoccaggio e per tragitti non superiori a 100 chilometri, nonché gli istituti universitari e gli enti pubblici e privati di ricerca che conducono sperimentazioni su veicoli;

b) le fabbriche costruttrici di carrozzerie e di pneumatici;

c) le fabbriche costruttrici di sistemi o dispositivi di equipaggiamento di veicoli a motore e di rimorchi, qualora l’applicazione di tali sistemi o dispositivi costituisca motivo di aggiornamento della carta di circolazione ai sensi dell’articolo 236 (Modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione e aggiornamento della carta di circolazione) del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, e successive modificazioni, i loro rappresentanti, concessionari, commissionari e agenti di vendita, i commercianti autorizzati di veicoli allestiti con tali sistemi o dispositivi di equipaggiamento;

d) gli esercenti di officine di riparazione e di trasformazione, anche per proprio conto.

È importante rammentare che l’autorizzazione alla circolazione di prova è rilasciata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ha validità annuale.

Con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono stabilite le modalità per il rilascio, la revoca ed il rinnovo dell’autorizzazione.

Come emanato dal decreto, l’autorizzazione è utilizzabile per la circolazione di un solo veicolo per volta ed è tenuta a bordo dello stesso. Sul veicolo è presente il titolare dell’autorizzazione medesima o un suo dipendente munito di apposita delega ovvero un soggetto in rapporto di collaborazione funzionale con il titolare dell’autorizzazione, purché tale rapporto sia attestato da idonea documentazione e il collaboratore sia munito di delega.

A chiunque adibisce un veicolo in circolazione di prova ad uso diverso si applicano le sanzioni previste dall’articolo 98 (Circolazione di prova) del D.lgs. 285/92, in particolare ai commi:

3. Chiunque adibisce un veicolo in circolazione di prova ad uso diverso è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 87 a euro 345. La stessa sanzione si applica se il veicolo circola senza che su di esso sia presente il titolare dell’autorizzazione o un suo dipendente munito di apposita delega.

4. Se le violazioni di cui al comma 3 superano il numero di tre, la sanzione amministrativa è del pagamento di una somma da euro 173 a euro 695; ne consegue in quest’ultimo caso la sanzione amministrativa accessoria della confisca del veicolo.

È interessate un passaggio inserito nella sentenza della Corte di Cassazione Civile sez. II 4/8/2016 n. 16310, che così recita: “Sotto il profilo teleologico, è poi sufficiente rilevare che la ratio della disposizione che autorizza (anche) gli esercenti di officine di riparazione a circolare con veicoli muniti di targhe di prova per sottoporli a prove tecniche va individuata nella necessità di permettere all’autoriparatore di eseguire prove su strada, onde verificare l’entità dei malfunzionamenti su cui gli sia stato richiesto di intervenire e l’efficienza degli interventi da lui effettuati.”

 * Comandante P.L. Unione Pratiarcati – Albignasego

Al via il VI PolMeeting della Polizia Locale

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Nella splendida cornice del Castello Svevo di Cosenza si svolge il 17 e 18 ottobre il PolMeeting 2019, uno dei più grandi eventi nazionali di formazione per la Pubblica Amministrazione e la Polizia locale, organizzato da laBconsulenze srl, in collaborazione con enti ed associazioni.
Ricco il programma della sesta edizione del meeting con più di quaranta relatori ed esperti nazionali. Attesi più di 500 partecipanti.
Tra i massimi rappresentati delle associazioni della polizia locale sono presenti, tra gli altri, Silvana Paci, presidente nazionale Anvu, Giuseppe Capuano, presidente Passiamo, Ugo Terracciano Aicis, Antonio Barbato Opl, Domenico Giannetta Pl.
Due giorni intensi, undici sessioni di studio tra tavole rotonde, work-coffee, dibattiti, esposizioni e simulazioni pratiche su: riforma della polizia locale, cantieri stradali, codice della strada, codice degli appalti, circolazione stradale, criminologia, illeciti amministrativi, sicurezza stradale, sicurezza sul lavoro, tributi e tutela ambientale.
In programma proiezioni e sessioni tecniche operative di polizia con simulazioni e lezioni di difesa personale da parte del maestro MGA della Federazione Coni Fijlkam Enzo Failla.
Nel corso della prima giornata si consegnano i premi special POL a rappresentanti della Polizia locale che nell’ultimo anno si sono distinti nella loro attività professionale.
Premio speciale POL Home da parte dell’associazione HOME a un comandante/comando della polizia locale che si è distinto per un’azione di solidarietà
Nel corso della seconda giornata, anche quest’anno spazio ai giovani con il POLSCHOOL, sezione dedicata alla formazione dei ragazzi delle IV e V classi della scuola secondaria di II grado.
Il comitato scientifico di POL ritiene che l’educazione alla cittadinanza sia una componente fondamentale della cultura alla convivenza civile che può essere promossa e valorizzata all’interno dei percorsi scolastici come formazione trasversale e ideale punto di riferimento per tutte le altre discipline.
L’educazione alla sicurezza, alla legalità e alla solidarietà costituisce la filosofia del POLMeeting, ed ogni anno il comitato scientifico di POL ITALIA cerca di individuare e proporre percorsi capaci di stimolare dibattito e riflessioni.
Motivo per cui, oltre alla giornata informativa, POL ITALIA ha organizzato il concorso fotografico “Vivere insieme, condividere una città” destinato agli studenti delle IV e V classi della scuola secondaria di II grado.
Il concorso prevede la realizzazione di una foto catturata in città raffigurante un evento, un gesto, una scena di vita quotidiana capace di trasmettere un messaggio di coscienza civica.
Premiati i tre scatti più incisivi e originali. Al primo istituto scolastico classificato sarà assegnata anche una borsa di studio del valore di 1.000,00 euro.
La scelta di coinvolgere in via privilegiata la scuola, soprattutto gli studenti che si accingono a completare il percorso di studi della scuola secondaria di II grado, è dettata dalla consapevolezza che la scuola rappresenta il luogo dove si costruisce il domani della nostra civiltà, dove si completa e si da forma alla nostra democrazia, dove radicare e far crescere i valori della legalità e della cittadinanza attiva, permettere un pieno sviluppo della persona definendo e mettendo alla prova intelligenza, socialità e creatività.
POL ITALIA è consapevole dell’importanza di imprimere una svolta radicale alle politiche ambientali e per sensibilizzare i ragazzi su questa tema, dona ai 30 studenti degli istituti Fermi, Pezzullo e G. Da Fiore, una borraccia in alluminio e una sacca in materiale biodegradabile ed ecosostenibile.

Sempre in questa giornata è previsto un momento di svago e leggerezza con il mini spettacolo “L’incazzatore personalizzato” del duo comico di Made in Sud formato da Vincenzo Busto e Salvatore Strazzullo, alias Enzo e Sal.
Il POL Meeting per il sesto anno consecutivo si conferma, infine, una vetrina di rilievo per le aziende e le imprese del settore che saranno presenti con ben sedici stand e materiale informativo nell’area espositiva dedicata.
L’evento si svolge con il patrocinio di Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Cosenza, Ordine degli Ingegneri, Ordine dei Geometri, Università della Calabria e Anci. Media partner dell’evento la testata giornalistica multi-canale LaC.

Ugo Terracciano

Comuni e Province senza autovelox sulle superstrade

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di Maurizio Caprino*

Autovelox “col freno tirato” per Comuni e Province. Se passerà il decreto ministeriale sulla ripartizione dei proventi delle multe per eccesso di velocità, non potranno più eseguire controlli sulle strade extraurbane principali e i Comuni dovranno anche rimuovere le postazioni fisse (le più diffuse e “produttive”) che hanno installato sulle strade provinciali, dove potranno solo schierare apparecchi presidiati da pattuglie di vigili. Limiti (stavolta per tutti i corpi di polizia) anche sui controlli della velocità media.

Il testo sta prendendo in contropiede molti amministratori locali e ora le associazioni degli enti locali, Anci e Upi, si preparano a dare battaglia.

La sorpresa deriva dal fatto che, in teoria, il Dm avrebbe dovuto occuparsi solo della ripartizione dei proventi, dopo che la legge 120/2010 (articolo 25, comma 2, che ha introdotto nell’articolo 142 del Codice della strada il comma 12-bis) aveva imposto l’obbligo di devolverne il 50% all’ente proprietario della strada.

La legge prevedeva un Dm attuativo, che però doveva riguardare anche le modalità di effettuazione dei controlli. Solo che quest’ultima parte è stata “anticipata” nel giugno 2017 (Dm 282), perché sulla ripartizione dei proventi c’erano complicazioni tecniche e resistenze da parte degli enti locali, preoccupati per i loro bilanci.

Ora quindi ci si attendeva che la bozza del nuovo Dm si occupasse solo dei proventi, lasciando inalterate le nuove regole sui controlli. Invece ora arriva una stretta anche su questo fronte e questo indurrà gli enti locali a dare battaglia.

Il primo segnale visibile arriverà in Conferenza Stato Città, dove il Dm dovrà essere esaminato. Nel caso non si trovi un accordo, è possibile che si apra un contenzioso. Basato su due argomentazioni:

viene tolta per decreto ministeriale alle polizie locali la possibilità di controllare la velocità in una parte del loro ambito territoriale, nonostante l’articolo 12 del Codice e le interpretazioni che ne ha dato la Cassazione consentano loro piena operatività (escluse solo le autostrade);

il testo del Dm – da quanto risulta al Sole 24 Ore – non è stato sottoposto all’esame del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Alcuni organi di polizia locale hanno oggi in uso anche sistemi di controllo della velocità media (Tutor e simili). Se anche li avessero installati su strade riconosciute di propria competenza anche dalla bozza del nuovo Dm, spesso dovrebbero smontarli ugualmente perché il testo esclude la possibilità di impiegarli su tratti in cui ci sono «intersezioni» (incroci con altre strade, molto frequenti sulla viabilità ordinaria).

Problemi sulla velocità media potrebbero esserci anche per gli organi di polizia statali: è previsto che i controlli possano essere eseguiti solo su tratte lunghe almeno tre chilometri. Da un lato è un freno agli abusi, ma ci sono situazioni in cui è opportuno anche un controllo su distanze brevi. Per esempio, sotto il tunnel del Monte Bianco (dove il tratto italiano è corto) e sulla Tangenziale di Napoli (dove gli svincoli si susseguono di continuo).

*fonte: il sole24ore

Multe da 51 a 309 euro per chi bestemmia pubblicamente, la legge c’è basta applicarla

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VERONA – «Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquantuno euro a trecentonove euro. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti». È questo il testo dell’articolo 724 del codice penale che il sindaco di Verona, interpellato dal quotidiano L’Arena sull’argomento, ha voluto ricordare, in riferimento alla decisione presa dal primo cittadino di Saonara nel Padovano, Walter Stefan, di applicare una maxi­multa di 400 euro ai bestemmiatori. In realtà, come giustamente ricordato dal sindaco Sboarina, una sanzione per chi insulta le divinità già esiste nell’ordinamento italiano. Fino al 30 dicembre del 1999 l’atto di bestemmiare in pubblico era persino un reato, quindi di rilevanza penale, ma da quella data è stato depenalizzato dal decreto legge 55/1999 all’articolo 57. Quest’ultimo, tuttavia, non ha eliminato tutte le conseguenze in materia di blasfemia, bensì ha spostato il problema sul piano dell’illecito amministrativo. Ciò significa che chiunque bestemmi pubblicamente (la cosa vale anche per i social network), ancora oggi, rischia una sanzione pecuniaria che, per l’appunto, può variare dai 51 ai 309 euro.

«Basta applicare la legge», sostiene quindi il sindaco di Verona Federico Sboarina che non pare dunque condividere fino in fondo l’azione intrapresa dal suo collega padovano, pur rispettandone i presupposti. Quello di bestemmiare è per il primo cittadino scaligero «un atto di enorme grettezza», ma per contrastarne la diffusione esisterebbero già i mezzi necessari. Dello stesso avviso pare essere anche il comandante della polizia locale Luigi Altamura, il quale non ha esitato a ricordare che verbali contro i bestemmiatori a Verona, in passato, già ne son stati compilati. Nulla di nuovo sotto il sole di Saonara, dunque, e cittadini veronesi avvisati: anche senza un provvedimento ad hoc da inserire nel “Regolamento di polizia urbana”, il rischio per chi bestemmia è d’incappare in una bella multa salata. 

fonte: http://www.veronasera.it