E’ obbligo del debitore conservare gli atti che attestino di aver pagato le multe per il Codice della Strada.
Infatti, qualora l’amministrazione dovesse ritenere che il pagamento non si avvenuto, è onere dell’interessato provare di aver soddisfatto la pretesa tramite una prova documentale.
Solo dopo un certo periodo di tempo si è effettivamente al sicuro, pur non avendo nulla da mostrare, in quanto interviene la prescrizione che estingue di fatto la pretesa.
Nel caso delle multe stradali, il termine è di cinque anni e decorre dal giorno in cui è stata commessa la violazione. Lo precisa il Codice della Strada all’art. 209 richiamando l’art. 28 della legge 24 novembre 1981, n. 689.
Tuttavia, non va dimenticato che potrebbe essere intervenuta una interruzione della prescrizione. In sostanza, se durante i cinque anni dalla violazione intervengono altri atti idonei a interromperla (es. notifica cartelle esattoriali, diffide di pagamento inviate con raccomandata o altre richieste scritte di pagamento) il termine di cinque anni tornerà nuovamente a decorrere, daccapo, da tale atto.
Multe, entro quando vanno pagate?
Malata di Alzheimer ritrovata da un agente di polizia locale
RAVENNA – E’ stata ritrovata dalla Polizia locale una donna di 74 anni, malata di Alzheimer, che, dopo essere uscita di casa, sabato 8 febbraio verso le 12.30, si era smarrita.
I familiari, dopo averla cercata invano, poco prima delle 15 ne hanno segnalato l’allontanamento alla Polizia locale che, immediatamente, ha attivato le ricerche, fornendo al personale in servizio tutti i dettagli utili al rintraccio.
Pochi minuti dopo, l’anziana veniva individuata da una pattuglia, nei pressi dello stadio, a circa un chilometro dalla sua abitazione.
Il marito, avvisato del ritrovamento, l’ha subito raggiunta per riportarla a casa.
Polizia Locale: il bilancio di un Corpo che cambia
E’ stato presentato questa mattina a Ca’ Farsetti, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro e del comandante della Polizia locale, Marco Agostini, il report 2019 dell’attività del Corpo. All’appuntamento ha preso parte anche la delegazione di corrispondenti e giornalisti della stampa estera, in questi giorni in città per raccogliere dati e informazioni sui grandi temi di Venezia: dall’acqua alta ai flussi turistici, dal decoro alla sicurezza urbana. Ma l’obiettivo della visita è anche un altro: osservare in prima persona come Venezia si sia risollevata dopo l’alta marea eccezionale che ha colpito la città. “La notte del 12 novembre – ha esordito il sindaco nel ringraziare i cronisti presenti e l’associazione Ava che si sta occupando dell’ospitalità – è stata davvero drammatica, è inutile sminuirlo. In questi giorni potrete apprezzare come i veneziani e tutte le persone che lavorano a Venezia abbiano potuto ripristinare i servizi pubblici e gestire i danni subiti. Speriamo di lasciarvi l’idea di una comunità, che sicuramente discute, ma sa affrontare i problemi”.
“I dati e i numeri che illustreremo – ha aggiunto poi Brugnaro – sono un esempio a livello nazionale di quanto la Polizia locale può fare per difendere la città garantendo la convivenza e la vivibilità”.
“Quest’anno – ha spiegato Agostini – il report della Polizia locale è particolarmente importante perché conclude un quinquennio amministrativo molto significativo. Ad inizio mandato il sindaco e l’assessore alla Sicurezza urbana, Giorgio D’Este, hanno condiviso un progetto articolato e complesso di riorganizzazione del Corpo, per renderlo sempre più efficiente, orientato alla sicurezza urbana e al controllo del territorio. In questi cinque anni sono stati riformati il Regolamento speciale del Corpo, il Regolamento dell’armamento con la previsione dell’armamento completo di tutto il personale operativo, ma l’atto più significativo è stato il nuovo Regolamento di Polizia e sicurezza urbana, che ha sostituito il precedente in vigore dall’86. Il nuovo testo regolamentare ha codificato una serie di obblighi comportamentali di rispetto della città, diretti ai residenti ma anche agli ospiti, e introdotto l’ordine di allontanamento, il cosiddetto daspo urbano, irrogato 372 volte in meno di 6 mesi. Lo strumento – ha aggiunto Agostini ricordando l’utilizzo della misura anche nel caso dei turisti che si facevano il caffè ai piedi del Ponte di Rialto, o di quelli che si sono tuffati in Canal Grande – ha un effetto deterrente di grande rilievo. Uno dei risultati ottenuti è che su una delle guide turistiche più note al mondo viene precisato che a Venezia le regole vengono fatte rispettare”.
Particolare soddisfazione è stata espressa per l’attività di presidio del territorio, attraverso un’articolazione dei servizi 24h su 24, 365 giorni all’anno, da Pellestrina a Tessera, e un potenziamento dell’attività in fascia serale e notturna. I risultati – per i quali l’assessore D’Este ha voluto ringraziare tutto il personale – hanno comportato una contrazione del commercio di merce contraffatta (nel 2014 138 sequestri penali contro i soli 6 dell’anno 2019 ) e un aumento del livello di sicurezza grazie all’attività di contrasto al microspaccio su strada (60 kg di stupefacente sequestrato) e all’antiborseggio in Centro storico. Nel corso del 2019 inoltre l’attività di polizia giudiziaria ha fatto registrare 105 arresti (nel 2014 erano stati 25), mentre le operazioni Oculus e Oculus plus hanno consentito 122 attività di sgombero.
Attenzione è stata dedicata anche alla riorganizzazione del Corpo: 250 nuove assunzioni (entro il 2020 verrà bandito un ulteriore concorso per arrivare complessivamente a 550 operatori) che hanno permesso di sostituire i pensionamenti e ridurre in modo significativo l’età media degli agenti.
Il comandante Agostini ha quindi evidenziato la centralità della Centrale Operativa Telecomunicazioni e Videosorveglianza, “che si è trasformata sempre più nel cuore pulsante della Polizia locale metropolitana supportando oltre agli operatori del Comune di Venezia, i Corpi di Polizia locale di altri 12 Comuni metropolitani attualmente convenzionati e rispondendo a 50.637 chiamate nel 2019”. Sul fronte della Polizia stradale infine, nel corso del 2019 sono state elevate 279.000 verbali per violazione del Codice della Strada rispetto ai 200.000 del 2014 e sono stati gestiti ulteriori 156.000 verbali per conto dei Comuni convenzionati contro 3.900 del 2014. Per quanto riguarda il controllo della navigazione sono stati controllate oltre 180.000 imbarcazioni con l’elevazione di 1.229 violazioni amministrative, con un impegno di 6.405 giornate/uomo in questa tipologia di controlli.
“Abbiamo scelto di armare la Polizia locale e di dotarci di un’unità cinofila – ha concluso il sindaco – per garantire il decoro e la sicurezza della città. Vogliamo far capire come Venezia sia una città aperta e accogliente, che tuttavia deve essere rispettata. In questo senso – ha aggiunto Brugnaro – abbiamo pensato al Contributo di accesso, che sarà operativo dal 1° luglio, per disincentivare il turismo ‘mordi e fuggi’ e invogliare i visitatori a vivere la città per più giorni
Reggio Calabria, il sindaco ringrazia la polizia municipale
Dopo la cerimonia di intitolazione di una via a suor Teresilla, il sindaco Giuseppe Falcomatà si è soffermato con alcuni vigili urbani stagionali per ringraziarli del prezioso contributo che stanno offrendo nell’infondere e trasmettere ordine e sicurezza in città.
“Rappresentate il volto di palazzo San Giorgio tra le strade ed in mezzo alla gente”, ha detto Falcomatà aggiungendo: “L’impegno che state mettendo in campo, risulta prezioso soprattutto per i cittadini che hanno la possibilità di riconoscere in voi un autentico punto di riferimento prossimo ed immediato”.
“Pure in questi ultimi giorni – ha spiegato – la vostra presenza, anche nelle zone più remote del territorio, sta consegnando decoro e disciplina riscontrando apprezzamento e sostegno in quei reggini, la stragrande maggioranza, che interpretano alla perfezione i valori dell’educazione e del senso civico”.
Giudice di pace sempre competente sui punti decurtati
Contro la decurtazione dei punti patente per un’infrazione stradale, il ricorso va presentato al giudice di pace, perché è una sanzione amministrativa. Quindi non decide il Tar. È l’orientamento del Consiglio di Stato, espresso dalla sentenza 9 gennaio 2020, n. 176.
Nel caso esaminato, la Motorizzazione di Verona aveva sottratto 20 punti a un automobilista rifiutatosi di sottoporsi ai test per la droga e aveva poi disposto la revoca della patente. Rivolgendosi al Tar, l’interessato eccepiva che, per l’articolo 126-bis del Codice della strada, la decurtazione dei punti poteva avvenire solo dopo una sentenza penale definitiva di condanna, che nel caso specifico non era ancora stata emessa. In tale situazione, secondo l’automobilista, la sottrazione dei punti avrebbe perso la caratteristica di sanzione, restando un atto amministrativo sottoposto ad una rigida cadenza, cioè subordinato alla sentenza penale di condanna (con i relativi tempi di passaggio in giudicato).
Questa tesi non è stata condivisa dal Consiglio di Stato, perché i punti possono essere sottratti anche prima della sentenza penale definitiva di condanna. Quindi gli uffici della Motorizzazione possono procedere a segnalare alla Prefettura la perdita dei punti, anche prima che la sentenza penale diventi definitiva. Questa conclusione è coerente con quella secondo cui il meccanismo di riduzione dei punti, in seguito a un’infrazione, non va preceduta da alcuna contestazione (Tar Marche, sentenza 363/2019), poiché il trasgressore è già a conoscenza dei motivi che gli fanno perdere il punteggio, senza che sia necessario il preavviso previsto in generale per tutti i provvedimenti amministrativi dall’articolo 7 della legge 241/1990.Diverso è il caso in cui il verbale dell’autorità accertatrice sia sospeso dal giudice di pace, autorità dinanzi la quale il verbale sia stato impugnato: se il giudice sospende il verbale, non è possibile ridurre il punteggio. Se tuttavia l’interessato, che ha subito la riduzione di punti, si sottopone con esito sfavorevole alla revisione della patente, la circostanza che il verbale fosse stato sospeso dal giudice di pace (e che quindi il punteggio non avrebbe potuto essere decurtato), mantiene comunque rilevanza. Infatti, la volontaria sottoposizione ad un esame teorico diventa un autonomo momento di verifica dell’idoneità tecnica alla guida (Consiglio di Stato, sentenza 1342/2019).Al di là di questi casi limite, la norma applicata è sempre l’articolo 126-bis del Codice, che prevede un elenco dettagliato dei punti che si perdono qualora vengano violate specifiche norme di comportamento. E il giudice competente a verificare il meccanismo di decurtazione è quello cui viene trasmesso il verbale dell’autorità accertatrice, cioè il giudice di pace. Spetta dunque a tale giudice la conferma, e se del caso la sospensione del verbale, previo accertamento delle circostanze che ne sono presupposto.
(fonte: il sole24 ore)
In manette funzionario polizia locale di Roma
Un funzionario della Polizia Locale di Roma è stato arrestato con l’accusa di corruzione in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale. Nei confronti del dirigente, in servizio nel Reparto amministrativa del III gruppo Nomentano, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ad eseguire il provvedimento sono stati gli stessi uomini della Polizia Locale.
I proventi delle multe possono essere usate per riparare velox, tutor e scout
“È possibile finanziare i costi delle apparecchiature destinate all’accertamento delle violazioni di cui all’art.142 del D.Lgs. n. 285/1992, mediante i proventi derivanti dalle stesse sanzioni elevate ai sensi dell’art. 142 del D.Lgs. 285/1992, con le modalità previste dallo stesso Codice della strada”.
Così la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Lombardia, con deliberazione n. 447/2019 ha risposto ad una richiesta di chiarimento avanzata dalla Provincia di Pavia.
Deliberazione Corte dei Conti – sez. regionale di controllo per la Lombardia 18/12/2019 n. 447
Suicidio dell’agente di polizia locale, il sindaco: una sconfitta per tutti
La tragedia si è consumata nel cuore della notte. Alla fine del turno in un comune della Bergamasca, Gianmarco Lorito, 44 anni, agente della Polizia locale di Palazzolo, non è tornato a casa. Lo hanno trovato senza vita sull’auto di servizio. Ha fatto tutto da solo, mettendo fine alla sua esistenza con la pistola d’ordinanza nel parcheggio del comando del paese dove lavorava da anni. Colleghi, amici, la ex compagna, nessuno sia spettava un gesto così.
Da alcuni giorni però l’uomo si stava difendendo dagli attacchi social, dalle polemiche in rete e dalle critiche dei leoni da tastiera. L’agente era infatti finito al centro di un caso per aver parcheggiato l’auto della Polizia locale su un posto riservato ai disabili a Bergamo. La vettura era stata fotografata e lo scatto pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione bergamasca Anmic. Scatenando la rabbia che solo internet riesce a volte a partorire.
Lorito, siciliano di origini, aveva chiesto scusa e aveva anche versato alla stessa associazione un’offerta pari al doppio della multa che avrebbe preso se avesse parcheggiato in quell’area riservata ai disabili con l’auto personale.
Non ha lasciato biglietti per spiegare il gesto estremo e solo lui sa perché ha premuto il grilletto della sua arma.
«Sento quanto avvenuto questa notte come uno dei più grandi fallimenti umani e professionali da quando sono sindaco. Non aver capito o interpretato segnali, ammesso ce ne siano stati e non essere riuscito a intervenire con un supporto lascia tanta disperazione e amarezza» è il commento del sindaco di Palazzolo Gabriele Zanni.
Corruzione, revocati i domiciliari al comandante di Vibo Valentia
La seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro ha revocato la misura degli arresti domiciliari disposta nell’ambito del procedimento denominato “Rinascita Scott” nei confronti del comandante della Polizia Municipale di Vibo Valentia, Filippo Nesci, all’epoca dei fatti contestati, anche, dirigente del Settore 4 (Ripartizione Urbanistica) del Comune.
Le ipotesi accusatorie. Nesci era indagato e cautelato (domiciliari) per un’ipotesi di corruzione “per aver ricevuto promesse di denaro ed altre utilità da parte di Giovanni Giamborino (committente occulto) della realizzazione di un fabbricato d adibire a civile abitazione, uffici ed albergo in via Filanda di Vibo Valentia”. La condotta del corruttore veniva contestata con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa.
La difesa. Soddisfazione per quanto deciso dal Tribunale del Riesame è stata espressa dal difensore di Filippo Nesci, l’avvocato Diego Brancia: “Esprimo soddisfazione per l’esito della vicenda, con l’auspicio che venga presto disposta la separazione della posizione del dott. Nesci dall’indagine Rinascita-Scott”.
Siena, intensificati i controlli della polizia municipale
Nelle ultime settimane la Polizia Municipale di Siena ma ha effettuato sul territorio una serie di controlli, anche avvalendosi della tecnologia Scout (telecamera che in tempo reale interroga le banche dati per accertare violazioni su mancanza di copertura assicurativa e revisione periodica).
Sono stati complessivamente controllati circa 400 veicoli. Nell’ambito di questi controlli è stata accertata la violazione per esercizio abusivo di noleggio con conducente esercitato da un cittadino cinese a bordo di un veicolo con targa polacca, contestando la violazione di cui all’Art. 84, comma 4 del codice della strada. Gli uomini della municipale hanno provveduto al ritiro della carta di circolazione ai fini della sospensione.
Nel corso dei controlli sono state poi contestate 7 violazioni all’art.60 per la mancata revisione del veicolo, 2 art. 193 per assenza di copertura assicurativa con conseguente immediato sequestro del veicolo, una violazione all’art. 79 per inefficienza di dispositivi e due art. 180 per mancanza di documenti di guida.