Home Blog Page 40

POL MEETING 2020: DALL’EMERGENZA COVID AL RUOLO DELLA POLIZIA LOCALE

0

IL SINDACO DI MESSINA DE LUCA RICORDA SANTELLI E LE INIZIATIVE COMUNI
ANNUNCIATA LA NASCITA DEL PERIODICO POLMAGAZINE E DELLA WEBTV LABTV

È calato il sipario sulla VII edizione del Meeting della Polizia locale organizzato come ogni
anno da laBconsulenze in collaborazione con Sibot. Nel suggestivo scenario del teatro
Rendano di Cosenza, il 15 e 16 ottobre si è svolta una due giorni di studio, dibattiti e
confronti che ha avuto come filo conduttore l’emergenza Covid19.
Dieci le sessioni studio, più di quaranta relatori: all’evento hanno preso parte i massimi
rappresentanti della Polizia locale e della Pubblica amministrazione italiana.


La giornata inaugurale – purtroppo segnata dalla tragica scomparsa della presidente della
Regione Calabria, Jole Santelli, ricordata in avvio di manifestazione con un minuto di
silenzio – è stata dedicata ad approfondire, con testimonianze tecniche, professionali ma
anche umane, il ruolo svolto dalla polizia locale nei mesi cruciali della pandemia.
Di grande impatto è stato l’intervento del sindaco di Messina, Cateno De Luca, premiato
con un’opera realizzata dal maestro del vetro calabrese, Silvio Vigliaturo, “per essersi
distinto nello svolgimento della sua attività professionale in qualità di sindaco della Città
Metropolitana di Messina nell’affrontare con coraggio, determinazione ed alto senso di
responsabilità l’emergenza Coronavirus mettendo in campo misure di contenimento
eccezionali pur di garantire la sicurezza della propria popolazione”.


Un riconoscimento che il primo cittadino ha accolto con grande soddisfazione ed ha voluto
condividere “con tutta la città che ha coraggiosamente seguito le azioni che portavo avanti
anche in momenti delicati e in circostanze difficili come la chiusura dello Stretto di
Messina”. De Luca ha ricordato poi le iniziative comuni con la presidente Santelli: un
esempio è il “passaporto degli innamorati” per facilitare il ricongiungimento delle persone
unite da legami affettive durante la pandemia. “L’ho voluto raccontare – ha concluso De
Luca – non solo per ricordare una magnifica donna ma anche per riportare alla nostra
memoria quello che è stato il compito dei sindaci e della Polizia locale in un momento in
cui nessuno sapeva cosa fare per uscire da quel momento di crisi”.
Un premio è stato assegnato anche ai presidenti delle associazioni di Polizia locale
Silvana Paci (ANVU), Ugo Terracciano (Fondazione ASAPS), Ivano Leo (PL), Giuseppe
Gemellaro (MAPLI), Giuseppe Capuano (P.A.SSiamo), Francesco Passaretti (UPLI) e il
presidente di OPL, Antonio Barbato, non presente però all’evento. Sono stati loro a
raccontare, insieme ai comandanti di molte Polizie locali, cultori della materia e docenti
universitari, il carico di lavoro fisico e lo stato di tensione emotiva con cui gli agenti della
polizia locale italiana hanno dovuto gestire il rapporto con i cittadini nelle fasi cruciali della
pandemia.
Nel corso della due giorni, sono state approfondite tematiche tecniche dedicate alla
sicurezza stradale e ambientale, alle sanzioni amministrative, alle disposizioni introdotte
dal decreto Semplificazioni. Sono state affrontate anche le questioni dell’infortunistica
stradale, il rilievo dei sinistri e la gestione del falso e della contraffazione nonché l’utilizzo
di nuove tecnologie a supporto degli agenti della polizia locale italiana.
Durante lo svolgimento del POL Meeting, il comandante della Municipale di Cerignola,
Francesco Delvino – moderatore di molti degli incontri del meeting – ha annunciato la
nascita del periodico Polmagazine, dedicato ai temi di interesse della Polizia locale e
della webtv laBtv, di cui egli stesso sarà direttore responsabile.
Quest’anno si è deciso di dedicare una sessione speciale all’”Informazione e formazione
anti-contagio COVID-19” per dirigenti scolastici, docenti e responsabili della sicurezza
Covid nelle scuole. Il webinar, per il quale sarà rilasciato un attestato di partecipazione, è
stato sviluppato dal professore Ugo Tentolini di Hse manager. Dopo le prime due ore di

formazione svolte in sala Quintieri, i docenti presenti avranno la possibilità di seguire da
remoto un ulteriore corso di approfondimento della durata di sei ore che consentirà il
rilascio di un attestato professionalizzante in materia di sicurezza scolastica, certificato dal
Ministero e della validità di cinque anni.
L’educazione alla sicurezza, in ogni sua declinazione, si conferma uno dei punti
qualificanti del POL Meeting tant’è che, anche per quest’anno, il comitato scientifico di
POL ITALIA ha individuato e proposto percorsi capaci di stimolare dibattito e riflessioni
anche nel mondo della scuola.
POL Meeting 2020 si conferma una delle principali vetrine nazionali per aziende,
associazioni ed enti che vogliono promuovere nuove tecnologie e strumenti progettati per
interagire e integrarsi con l’attività della polizia locale.
All’esterno del teatro Rendano è stato allestito uno spazio riservato alle aziende partner
dell’evento con stand sull’infortunistica stradale, l’innovazione tecnologica, l’abbigliamento
tecnico e le telecomunicazioni chiamato Polvillage. Un microcosmo che ha raccolto, nel
pieno rispetto delle normative in materia di contenimento del virus e malgrado l’emergenza
sanitaria tuttora in atto e le condizioni meteorologiche non fortunate, una larga e
qualificata partecipazione.
Tutto ciò, insieme all’alto valore contenutistico degli interventi e al profilo dei relatori, fanno
del POL Meeting una delle tappe più importanti e riconosciute sul panorama nazionale
nell’ambito dello studio, della formazione e della crescita culturale della Polizia locale
italiana.

Pol2020, premi per De Luca, Domenico Arcuri e Capitan Ultimo

0

“Emergenza Pandemia. Analisi, gestione, esperienze” è il tema di “POL 2020 – VII Meeting Nazionale della Polizia Locale” in programma per i giorni 15 e 16 ottobre prossimi al Teatro Rendano di Cosenza.

L’evento è organizzato da laBconsulenze, in collaborazione con Sibot Sas e associazioni di categoria e con il patrocinio di Regione Calabria, Provincia di Cosenza, enti locali e vari ordini professionali del territorio.

Ricco il programma della manifestazione che si svolgerà lungo un unico filo conduttore: l’emergenza Covid19. Dieci le sessioni studio, più di quaranta relatori.

All’evento prenderanno parte i massimi rappresentati della polizia locale e della pubblica amministrazione italiana.

La giornata inaugurale sarà dedicata ad approfondire con testimonianze tecniche, professionali ed anche umane il ruolo svolto dalla polizia locale nei mesi cruciali della pandemia.

Alcuni tra i relatori invitati a partecipare alla prima tavola rotonda: Francesco Delvino, comandante Pm Cerignola, Michele Maiullari, comandante Pm Altamura, Michele Palumbo, comandante Pm Bari, Massimo Ancillotti vicecomandante Pm Roma Capitale, Francesco Passaretti comandate Pm Latina.

Saranno loro a raccontare, insieme ai rappresentati delle associazioni di categoria (Anvu, Asaps, OPL, PL, Mapli, Upli) il carico di lavoro fisico e lo stato di tensione emotiva con cui gli agenti della polizia locale italiana hanno dovuto gestire il rapporto con i cittadini nelle fasi cruciali della pandemia.

Nel corso della due giorni, saranno inoltre approfondite tematiche più tecniche dedicate alla sicurezza stradale, ambientale, alle sanzioni amministrative, alle disposizioni introdotte dal decreto Semplificazioni. Saranno affrontate anche le tematiche dell’infortunistica stradale, il rilievo dei sinistri e la gestione del falso e della contraffazione nonché l’utilizzo di nuove tecnologie a supporto degli agenti della polizia locale italiana.

Sono previsti gli interventi, tra gli altri, di Luciano Garofano, generale di Brigata CC, già comandante dei Ris di Parma nonché presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi e di Fabio Di Mita direttore amministrativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Grande rilevanza verrà data alla presenza del sindaco della città Metropolitana di Messina Cateno De Luca, che sarà premiato per la gestione dell’emergenza adottata nei mesi più caldi della pandemia, così come il consigliere regionale Pierluigi Caputo che si è distinto per aver acquistato – con il suo primo emolumento – dispositivi per poter permettere ai pazienti di vedere i propri cari con delle video chiamate, fonendoscopi elettrici bluetooth, beni di prima necessità per il Banco Alimentare e materiale medico.

Invitati a ritirare Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per aver  messo in campo azioni strategiche finalizzate al contenimento della diffusione del Covid19 sul territorio regionale  e il sindaco di Ciampino Daniela Ballico per come ha supportato le PMI e i lavoratori in piena emergenza COVID-19.

Un premio speciale,  invece, per il colonnello dei carabinieri Sergio de Caprio, alias “Capitano Ultimo”, assessore all’Ambiente della Regione Calabria per la sua azione di contrasto alla criminalità.

I premi di POL2020 sono stati realizzati dal maestro del vetro calabrese Silvio Vigliaturo.

L’educazione alla sicurezza, in ogni sua declinazione, costituisce la filosofia del POL Meeting ed ogni anno il comitato scientifico di POL ITALIA individua e propone percorsi capaci di stimolare dibattito e riflessioni anche nel mondo della scuola.

Quest’anno è stata prevista una sessione speciale dedicata a dirigenti scolastici, docenti e responsabili della sicurezza Covid19 nelle scuole. “Informazione e formazione anti-contagio COVID-19” sarà il tema del webinar che si terrà, dopo la cerimonia inaugurale del Pol Meeting, giovedì 15 ottobre 2020 dalle ore 10.30 alle ore 12.30 nella sala Quintieri del teatro Rendano.

Il corso breve, per il quale è previsto il rilascio di un attestato di partecipazione, sarà svolto dal dott. Claudio Pirrò di Rete Biolab /Prodotti Gianni specializzato in materia di sicurezza e prevenzione.

POL meeting 2020 è anche una vetrina per aziende, associazioni ed enti che vogliono promuovere nuove tecnologie e strumenti progettati per interagire e integrarsi con l’attività della polizia locale nell’espletamento delle sue funzioni.

L’evento si svolgerà con tutti gli accorgimenti necessari ad assicurare il distanziamento sociale e a prevenire rischi di contagio nel pieno rispetto delle normative in materia di contenimento e contrasto al Covid – 19.

POL2020, nel nome della sicurezza

0

“Emergenza Pandemia. Analisi, gestione, esperienze” è il tema di  “POL 2020 – VII  Meeting Nazionale della Polizia Locale” in programma i prossimi 15 e 16 ottobre al Teatro Rendano di Cosenza.

L’evento è organizzato dalla laBconsulenze in collaborazione con Sibot Sas, associazioni di categoria e con il patrocini di Regione Calabria, Provincia di Cosenza, enti locali e ordini professionali del territorio.

Ricco il programma della due giorni. Dieci le sessioni studio più di quaranta i relatori. Un  unico filo conduttore: l’emergenza Covid19.

A presenziare all’evento i massimi rappresentati della polizia locale e della pubblica amministrazione italiana.

La giornata inaugurale sarà dedicata ad approfondire con testimonianze umane, tecniche e professionali il ruolo svolto dalla polizia locale nei mesi cruciali della pandemia.

Tra i relatori invitati a partecipare alla prima tavola rotonda Francesco Delvino, comandante Pm Cerignola,   Michele Maiullari,  comandante Pm Altamura, Michele Palumbo, comandante PM Bari, Massimo Ancillotti vice Comandante Pm Roma Capitale, Francesco Passaretti comandate PM Latina. Saranno loro a raccontare, insieme ai rappresentati delle associazioni di categoria (Anvu, Asaps, OPL, PL, Mapli, Upli) che carico di lavoro fisico ed emozionale hanno avuto gli agenti della polizia locale italiana nel gestire il rapporto con i cittadini nel corso della pandemia.

Nel corso della due giorni saranno inoltre approfondite tematiche più tecniche  dedicate alla sicurezza stradale, ambientale, alle sanzioni amministrative, alle disposizioni del decreto Semplificazioni. Saranno affrontate anche le tematiche dell’infortunistica stradale, il rilievo di sinistri e la gestione del falso e della contraffazione nonché l’utilizzo di nuove tecnologie a supporto degli agenti della polizia locale italiana.

Sono previsti gli interventi, tra gli altri di Luciano Garofano, generale di Brigata CC, già comandante dei Ris di Parma nonché presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi e di Fabio Di Mita direttore amministrativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

L’educazione alla sicurezza, in ogni sua declinazione, costituisce la filosofia del POL Meeting ed ogni anno il comitato scientifico di POL ITALIA   individua e propone percorsi capaci di stimolare dibattito e riflessioni anche nel mondo della scuola.

Quest’anno è stata prevista una sessione speciale dedicata ai dirigenti scolastici, docenti e responsabili della Sicurezza Covid19 nelle scuole.

  “Informazione e formazione anti-contagio COVID-19”  è il tema del webinar che si terrà, dopo la cerimonia inaugurale del Pol Meeting, giovedì 15 ottobre 2020 dalle ore 10.30 alle ore 12.30 nella sala Quintieri del Teatro Rendano.

 Il corso breve, per il quale è previsto il rilascio di un attestato di partecipazione, sarà svolto dal  Dott. Claudio Pirrò di  Rete Biolab /Prodotti Gianni  specializzato in materia di sicurezza e prevenzione.

La due giorni sarà anche una vetrina per aziende, associazioni ed enti che vorranno promuovere nuove tecnologie e strumenti finalizzati a coadiuvare l’attività della polizia locale nell’espletamento delle sue mansioni.

Tutto il Meeting sarà organizzato osservando la normativa vigente in materia di contrasto alla diffusione del coronavirus.

Mascherine, quale usare? Vademecum del Ministero

0

Il Ministero dell’Interno ha divulgato un  “Vademecum sull’ utilizzo delle mascherine” predisposto da un’agenzia formativa accreditata della regione Piemonte da divulgare a tutta la cittadinanza.

Vista la difficoltà a reperirle, in attesa che le forniture siano disponibili per tutti, il Ministero consiglia  di utilizzarle e sceglierle secondo queste priorità: –

 – FFP3 (con valvola di esalazione) OSPEDALI Reparti Terapia Intensiva, (perché sono a contatto con pazienti certamente contagiati).

 – FFP2 (con valvola di esalazione) SOCCORRITORI (perché sono a contatto con persone e/o pazienti potenzialmente contagiati). 

FFP2 (SENZA valvola) FORZE DELL’ORDINE solo in caso di emergenza ed ausilio a Soccorritori (perché devono essere protetti ma non rischiare di contagiarsi tra di loro) 

FFP2 (SENZA valvola) MEDICI di famiglia e GUARDIE MEDICHE. In alternativa con valvola (ma ricordiamo che la valvola è di aiuto a chi è costretto ad utilizzarla a lungo tempo in presenza di paziente potenzialmente malato); i medici potranno abbinare la mascherina chirurgica sopra alla mascherina FFP2 con valvola per limitare la diffusione della loro esalazione dalla valvola. 

MASCHERINE CHIRURGICHE o FATTE IN CASA, devono usarle: tutta la popolazione circolante, tutte le persone che lavorano o sono costrette a lavorare,  le stesse forse dell’ordine, gli uffici aperti al pubblico, gli addetti alla vendita di alimentari ed, in ogni caso, tutte le persone o lavoratori in circolazione 

 Per gli addetti all’ospedale, infermieri e/o gli stessi medici, quando non in reparto si potrebbe consigliare di usare le chirurgiche (oppure se disponibili le FFP2 o FFP3 ma senza valvola o con aggiunta della mascherina chirurgica davanti alla valvola) per limitare al massimo la diffusione del contagio.

CHI NON DEVE utilizzare le FFP2 ed FFP3 con valvola

 E’ importante sapere che: dalla VALVOLA della Mascherina fuoriescono le esalazioni (che equivale a DIFFONDERE il possibile contagio, è come non averle) quindi: 

-Assolutamente sconsigliate per la popolazione, ci contamineremmo uno con l’altro.

 -Sono sconsigliate anche per le Forze dell’Ordine che sono costrette ad un contatto ravvicinato tra colleghi, si contaminerebbero l’uno con l’altro. -Sono sconsigliate anche per tutti i reparti di alimentari o banchi del fresco.

 -Sconsigliate a Uffici aperti al pubblico, si contaminerebbero uno con l’altro tra colleghi.

CHI DEVE avere le FFP2 ed FFP3 CON valvola:

-Ospedali Reparti TERAPIA INTENSIVA ed INFETTOLOGIA 

I SOCCORRITORI 118, CROCE VERDE, CROCE ROSSA, o assimilati. (Queste categorie si presume che avranno contatti con persone o pazienti CERTAMENTE CONTAGIATI) devono fare sforzi e/o devono tenerle per lungo tempo

CHI DEVE avere le FFP2 ed FFP3 SENZA valvola

-Le FORZE DELL’ORDINE da usare solo ed esclusivamente per interventi di emergenza o interventi in assistenza ai soccorritori, in abbinamento ad occhiali e guanti monouso.

Coronavirus, in Liguria volano i droni

0

Proseguono i controlli della polizia municipale di Diano Marina, che vigila sul rispetto del decreto del governo che impone la quarantena in casa fino al 3 aprile. Purtroppo nella città degli aranci, meta di molti turisti, fino a ieri erano presenti troppe persone, e tre residenti nella provincia di Asti erano stati denunciati. 

Oggi i controlli sono stati fatti con l’utilizzo di un drone in dotazione al corpo della polizia municipale, che riferisce fortunatamente di una situazione nella regolarità. 

“Coronavirus, sicurezza dei vigili urbani a rischio”

0

FIRENZE – Nonostante siamo in piena emergenza Coronavirus “continuano a mancare i dispositivi di protezione individuale per la Polizia Municipale del Comune di Firenze. La sicurezza dei vigili urbani è in pericolo – denunciano i sindacati – con gravi conseguenze per la città”. E così Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di mandare una lettera di diffida al sindaco del Comune di Firenze, Dario Nardella. 

“Come già denunciato nei giorni scorsi – si legge nella nota firmata per Fp Cgil da Mauro Comi e Alessandro Giorgetti, per Cisl Fp da Nicola Burzio, e per UilFpl Firenze da Flavio Gambini – non viene consentito di lavorare in sicurezza e viene quindi messa a repentaglio la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Mancano mascherine, guanti e soluzioni disinfettanti. Se l’amministrazione non riesce a reperire i dispositivi, deve rimodulare i servizi. Bisogna evitare il contagio degli operatori della Polizia Municipale per garantire il proseguimento dei servizi. L’eventuale messa in quarantena delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia municipale, infatti, potrebbe portare gravi conseguenze per tutta la città di Firenze. Per questo motivo oggi come sindacati abbiamo scritto al sindaco Nardella, diffidandolo dal far continuare a lavorare gli operatori della Polizia Municipale in carenti condizioni di sicurezza”. Una richiesta, quella avanzata dai sindacati nel giorni scorsi, che non ha sortito dunque alcun effetto, nonostante in questi giorni, essendo in piena emergenza Coronavirus, risulti necessario provvedere a rifornire gli agenti della Polizia Municipale di una congrua quantità di mascherine e guanti, dal momento che gli agenti sono impegnati in queste ore proprio nell’attività di controllo per le strade della città, previste nell’ambito delle misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza e scongiurare il diffondersi del virus. Dispositivi adeguati e indispensabili, come mascherine guanti e disinfettanti, per consentire ai vigili urbani di continuare a lavorare in sicurezza e tranquillità, tutelando la loro salute. Il rischio, come indicato dai sindacati, è appunto il contagio degli operatori della Polizia Municipale, che bisogna in tutti i modi scongiurare per garantire il proseguimento dei servizi. In caso di impossibilità a reperire i dispositivi, la richiesta avanzata al sindaco Nardella è quella di “rimodulare i servizi”. 

LA REPLICA DEL COMANDO – Il Comando della Polizia Municipale si è attivato fin dal 26 febbraio, in stretta collaborazione con il medico competente, per l’individuazione dei servizi maggiormente a rischio (come per esempio gli incidenti stradali e controlli sugli spostamenti) con la finalità di dotare le pattuglie impiegate in questi servizi di idonei dispositivi di protezione: auto con cella di sicurezza, mascherine fp2, guanti, gel igienizzante per mani. Per alcune tipologie di servizi è stata prevista la dotazione di tute e occhiali protettivi. A seguito dell’ultima indicazione del medico del lavoro arrivata oggi. sono state individuate le attività e/o i servizi indifferibili ed indispensabili con l’obbligo per il personale di indossare mascherine di protezione e guanti. ‪Domani pomeriggio sono stati convocate le RLS (rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza) e i sindacati per garantire un’adeguata informativa sulle misure adottate e sulla pianificazione in materia di sicurezza.

Videosorveglianza, le linee guida Ue

0

Annamaria Villafrate per Studio Cataldi affronta il tema della Videosorveglianza e nello specifico quali siano le linee guida dell’Unione Europea in merito al trattamento dei dati personali acquisiti attraverso i dispositivi di videosorveglianza. Nello specifico nella ricerca di Villafrate sono analizzati: i casi in cui non si applica il Gdpr, le Regole per il trattamento lecito dei dati e principi generali, le categorie particolari di dati e i diritti dell’interessato.

L’utilizzo dei sistemi di video sorveglianza hanno un impatto enorme sulla privacy delle persone. Per questo è importante adottare misure in grado di contrastare l’utilizzo improprio delle telecamere, per scopi che esulano dalla sicurezza. Da qui la necessità di rispettare i principi generali sanciti dal Gdpr. Se da una parte infatti i sistemi di videosorveglianza sono diventati “intelligenti” dall’altra possono diventare sempre più invadenti (pensiamo ai dati biometrici). Mantenere l’anonimato e proteggere la privacy è sempre più difficile. Nel rispetto della riservatezza è pertanto necessario utilizzare la videosorveglianza come ultima spiaggia. 
Scopo delle linee guida UE (sotto allegate) del 29 gennaio 2020 è quello di fornire indicazioni sulla corretta applicazione del GDPR quando il trattamento dei dati avviene attraverso dispositivi video. Vediamo quali sono le regole principali da seguire. 

Casi in cui non si applica il Gdpr 
Le linee guida chiariscono in quali casi le regole relative al trattamento dei dati previste dal GDPR non trovano applicazione:  telecamere finte che, in quanto tali, non elaborano dati personali; registrazioni effettuate da un’altitudine elevata se i dati elaborati non sono collegati a una persona specifica; videocamere integrate in un’auto per l’assistenza al parcheggio se non raccoglie informazioni relative a una persona fisica; attività puramente personale o domestica, che come chiarito dalla Corte UE: “deve essere interpretata come relativa solo alle attività che si svolgono nell’ambito della vita privata o familiare delle persone.” 

Regole per il trattamento lecito dei dati e principi generali 
Le linee guida stabiliscono le regole da rispettare quando i sistemi di video-sorveglianza vengono utilizzati per il perseguimento di scopi di monitoraggio: 
“gli scopi di monitoraggio devono essere documentati per iscritto e devono essere specificati per ogni telecamera di sorveglianza in uso. Le telecamere che vengono utilizzate per lo stesso scopo da un unico controllore possono essere documentate insieme”;  i soggetti che devono essere ripresi, devono essere informati delle finalità del trattamento ai sensi dell’articolo 13;  i dati personali acquisiti devono essere trattati in modo lecito, equo e trasparente nei confronti dell’interessato. 
Oltre a questi, quando si decide di adottare un sistema di videosorveglianza è necessario attenersi ad alcuni importanti principi generali, che si vanno a illustrare, affinché il monitoraggio si realizzi nel rispetto della legge. 

Liceità della videosorveglianza 
La videosorveglianza è lecita quando è impiegata per perseguire un interesse legittimo legale, economico e non materiale, che sia reale e attuale, a meno che gli interessi, i diritti e le libertà del soggetto interessato dal trattamento non siano prevalenti. Un esempio tipico di interesse legittimo è l’esigenza di tutelare la proprietà privata da eventuali furti. 

Videosorveglianza: extrema ratio 
Quando si vuole ricorrere a un sistema di videosorveglianza occorre verificare che sia idoneo, adeguato e necessario a perseguire gli obiettivi prestabiliti. Nel caso in cui esistano sistemi alternativi e parimenti efficaci è opportuno valutarli. Nel caso in cui si decida per l’installazione delle telecamere occorre valutare dove e quando sono strettamente necessarie. Per quanto riguarda le regole di conservazione dei dati occorre valutare l’impiego della scatola nera o del monitoraggio in tempo reale in base all’obiettivo da perseguire. 

Bilanciamento degli interessi 
Gli interessi legittimi di chi decide di utilizzare il sistema di video sorveglianza non possono travalicare gli interessi e le libertà fondamentali dei soggetti ripresi. Occorre ogni volta procedere ad un adeguato bilanciamento dei valori in campo. Bilanciamento che deve essere effettuato volta per volta tenendo conto di alcuni fattori importanti come le dimensioni dell’area da sorvegliare, il numero dei soggetti sotto sorveglianza. 

Aspettative ragionevoli 
Occorre inoltre considerare le aspettative ragionevoli del soggetto interessato. Un dipendente infatti non si aspetta di essere sorvegliato dal suo datore di lavoro, così come non si aspettano di essere ripresi i soggetti che si trovano in aree private o mentre sono sottoposti a esami medici. 
In tutti questi casi, le linee guida affermano che: “gli interessi o i diritti e le libertà dell’interessato prevalgono spesso sugli interessi legittimi del responsabile del trattamento.” In questi casi non è sufficiente avvisare con un cartello della presenza delle telecamere per essere esonerati da ogni responsabilità nei confronti del soggetto ripreso. 

Interesse pubblico ed esercizio di pubblici poteri 
I dati personali possono essere trattati mediante la videosorveglianza se necessario per l’espletamento di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri. Gli Stati membri possono mantenere o introdurre ex novo una legislazione specifica sulla videosorveglianza per adattarsi alle regole del GDPR, stabilendo con maggiore precisione i requisiti specifici per il trattamento, purchè essi siano conformi ai principi stabiliti dal suddetto regolamento europe0. 

Consenso dell’interessato 
Quando è necessario sottoporre a videosorveglianza determinate aree è obbligatorio acquisire il consenso informato, preciso e puntuale di ogni soggetto sottoposto a controllo, salvi casi eccezionali di controllo sistematico. Un caso particolare riguarda la sorveglianza sui luoghi di lavoro stante l’assenza di totale libertà da parte del dipendente nel dare il proprio consenso al datore, in considerazione della diversità di posizione tra i due. I datori infatti non dovrebbero ritenere sufficiente il consenso dei dipendenti, sarebbe più opportuno prevedere norme specifiche in materia all’interno dei contratti collettivi. 

Divulgazione filmati a terzi 
La comunicazione individuale, la pubblicazione online o la messa a disposizione in altro modo di un filmato a un terzo, comprese le forze dell’ordine, è un processo indipendente, che richiede una giustificazione separata per il soggetto controllore, che nel caso della trasmissione alle forze dell’ordine trova spiegazione nell’obbligo giuridico di collaborare con le forze dell’ordine.In questi casi il trattamento dei dati non seguirà le regole del GDPR, ma normative specifiche sulle forze dell’ordine. 

Categorie particolari di dati 
I sistemi di video sorveglianza raccolgono una quantità enorme di dati da cui si possono ricavare categorie particolari come i dati sensibili. Basti pensare a delle riprese che mostrano un soggetto mentre sta prendendo parte a una manifestazione politica o a una video-telecamera che monitora lo stato di salute di un soggetto. In questi casi il titolare del trattamento deve giustificare in modo molto forte le ragioni che lo costringono ad utilizzare proprio lo strumento della ripresa video. 
Come precisano le linee guida: “il trattamento di categorie speciali di dati richiede una maggiore e costante vigilanza su determinati obblighi; ad esempio, un elevato livello di sicurezza e una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati, se necessario.” 

I dati biometrici 
Una categoria di dati che comportano parecchi rischi per i soggetti interessati sono quelli biometrici. I responsabili del trattamento devono valutarne l’impatto sui soggetti e sui loro diritti e prendere in considerazione sistemi meno invasivi per perseguire il loro scopo. Il GDPR definisce il trattamento di particolari categorie di dati, tra cui figurano i dati biometrici come quello che mira a identificare in modo univoco una persona fisica attraverso dati relativi alle caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali “risultanti da un’elaborazione tecnica specifica”.In tutti i casi in cui è necessario acquisire i dati biometrici di un soggetto prima è necessario ottenerne il consenso espresso e informato. Tali dati inoltre, una volta acquisisti, devono essere utilizzati immediatamente per il raggiungimento dello scopo e poi cancellati, senza possibilità di memorizzarli o archiviarli. 

Diritti dell’interessato 

Il GDPR prevede diritti specifici per i soggetti ripresi da sistemi di videosorveglianza: 

Diritto di ottenere dal titolare del trattamento la conferma dell’esistenza o meno dei suoi dati personali. 
Diritto di accesso e informazioni sui propri dati se sono memorizzati o trattati in modo continuativo al momento della richiesta. Il responsabile può chiedere un compenso o rigettare le richieste di accesso o altre informazioni se manifestamente infondate o eccessive. 
Diritto di ottenere la cancellazione dei dati se questi vengono monitorati oltre il tempo previsto o quando il trattamento è illecito.Devono essere altresì cancellati in caso di ritiro del consenso e in altri casi particolari.
Diritto di obiezione se la videosorveglianza avviene sulla base di un interesse legittimo o pubblico, anche se detta richiesta può essere respinta se l’interesse da tutelare è prevalente. 

Trasparenza e informazione 

Il soggetto che intende ricorrere ai sistemi di videosorveglianza è tenuto a rispettare preciso obblighi informativi e di trasparenza nel rispetto degli interessati:  obbligo di apporre “un cartello di avvertimento con le relative informazioni … fornite in combinazione con un’icona per dare, in modo facilmente visibile, comprensibile e chiaramente leggibile, una visione d’insieme significativa del trattamento previsto” posizionato all’altezza degli occhi prima di entrare nella zona monitorata, informando i soggetti delle finalità perseguite e indicando eventuali informazioni che potrebbero sorprendere il soggetto. 
obbligo di fornire informazioni di dettaglio di secondo livello da mettere a disposizione degli interessati in un’altra area, coma cassa o sportello informazioni. 

Conservazione e cancellazione 
I dati devono essere conservati per il tempo strettamente necessario alle finalità perseguite. Come regola indicativa generale i dati dovrebbero essere cancellati in modo automatico dopo pochi giorni. Se vengono conservati per più di 72 ore occorre fornire adeguata motivazione al riguardo. Il titolare del trattamento infine, prima di attivare un impianto di videosorveglianza, è tenuto a valutare anche tutte le misure tecniche e organizzative finalizzate a garantire che i sistemi siano sicuri.

Decreto Cura Italia, spiegato articolo per articolo

0
Simone Chiarelli spiega articolo per articolo il Decreto “Cura Italia” – D.L. 17/3/2020 n. 18 . Chiarelli è dirigente del Comune di Scandicci e si occupa da anni di formazione in vari ambiti del diritto amministrativo con una predilezione per: procedimento amministrativo, appalti e contratti, SUAP ed attività produttive, GDPR e semplificazione

Coronavirus, vigile urbano positivo. Diffidati sindaca e comandante

0
epa08179915 Medical staff of S. Martino hospital infectious disease department, with protective equipment on the isolation room, Genoa, Italy, 30 January 2020. The coronavirus, called 2019-nCoV, originating from Wuhan, China, has spread to all the 31 provinces of China as well as more than a dozen countries in the world. The outbreak of coronavirus has so far claimed at least 170 lives and infected more than 8,000 others, according to media reports. EPA/LUCA ZENNARO
LazioALLARME NELLA POLIZIA LOCALE
CORONAVIRUS, VIGILE URBANO POSITIVO DIFFIDATI SINDACA E COMANDANTE
16/03/2020
di roma.corriere.itCoronavirus, un intero comando della polizia municipale nella bufera per un caso accertato e tenuto segreto. Da qualche giorno il clima nell’XI gruppo dei vigili urbani, che ha sede in zona Corviale, è infuocato: un agente è risultato positivo al Covid-19.L’ufficializzazione del contagio risale a mercoledì 11 marzo, quando il vigile si era sentito male sul posto di lavoro dopo essere stato di pattuglia.Il tampone effettuato all’ospedale Spallanzani ha dato l’esito più preoccupante, anche se le condizioni generali sono state trovate buone. I medici hanno quindi ritenuto non necessario il ricovero e disposto i 14 giorni di isolamento domiciliare. 
«Sto bene, meglio che durante normali influenze avute in passato», ha fatto sapere l’agente ai colleghi in un messaggio audio, nel quale si rammarica di essere stato infettato («nonostante tutte le precauzioni prese con i miei familiari») e avanza l’ipotesi che il contatto possa essere avvenuto «in via Candoni», nei pressi del campo zingari, dove la Municipale effettua servizi quotidiani.Un altro vigile che era stato a stretto contatto con il contagiato è stato posto in quarantena, e probabilmente nelle prossime ore altri resteranno a casa. 
Dure polemiche, anche se sottotraccia, in via di Poggio Verde 389. Nel gruppo agli ordini del comandante Emanuele Moretti, che ha competenza su quartieri molto popolosi come Portuense, Magliana, Trullo e Marconi, i vigili sono allarmatissimi ma preferiscono non esporsi, nel timore che scattino provvedimenti disciplinari. Le recriminazioni riguardano in primo luogo il ritardo dell’amministrazione nel prendere contromisure. «Il comando nei primi tre giorni sapeva – rivela un delegato sindacale – e ha continuato a farci lavorare senza alcuna procedura di disinfezione dei locali e delle auto. L’amuchina all’ingresso, collocata dopo molte insistenze lunedì 9 marzo, già due giorni dopo era finita. Mascherine e guanti non bastano, nei giri di pattuglia con le Panda, che sono scatolette, i rischi di contagio sono altissimi». 
Anche il Campidoglio è informato. La tensione dei vigili capitolini è infatti sfociata in una diffida firmata dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil in data 13 marzo (un momento dopo che è arrivata la conferma della positività del collega), indirizzata tra gli altri al comandante Antonio Di Maggio, alla sindaca Virginia Raggi, all’assessore al Personale e ai medici competenti del corpo. «Le scriventi organizzazioni sindacali diffidano tutti i dirigenti della polizia locale di Roma Capitale a comandare personale in servizio esterno senza la fornitura dei prescritti dispositivi di protezione individuale», premette il documento. «A tal fine – aggiunge – si richiamano le responsabilità dirigenziali e del datore di lavoro in merito alla salvaguardia della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori».Senza mascherine, guanti e auto sanificate, insomma, uno dei settori cruciali del personale capitolino rischia il caos. E le conseguenze sarebbero gravi per tutta la città. 

16 marzo 2020COMMENTINessun commento
COMMENTA LA NEWSNome e cognome*Commento* 
(Massimo 160 caratteri)Socio ANCUPM?
Si  No  QualificaCittà*E-mail*
La Redazione si riserva il diritto di cambiare, modificare o bloccare completamente i commenti sul forum. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della redazione, ma solo le opinioni di chi li ha scritti, che se ne assume tutte le relative responsabilità. Non si pubblicheranno i commenti che contengono elementi calunniosi, o lesivi della dignità personale o professionale delle persone cui fanno riferimento.© Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali dei Corpi di Polizia Municipale

Dpi e indennità contrattuale per la polizia locale, l’Anvu scuote gli enti locali

0

Sicurezza e indennità. Sono i due punti cardine della lettera inviata dal presidente Anci Silvana Paci ad Anci, Upi e organizzazioni sindacali a tutela del lavoro svolto dagli operatori della polizia locale  nel contrastare l’emergenza coronavirus.

Il personale della polizia locale oltre a svolgere attività di controllo sul territorio per l’ottemperanza del DPCM  del 11/3/2020 svolge – su indicazione della prefettura – attività di contrasto alla proliferazione del COVID-19 effettuando controlli presso le abitazioni delle persone in quarantena per verificare l’ottemperanza alle norme emanate e verifica che negli esercizi commerciali e di ristorazione siano applicate tutte le norme sanitarie previste oltre che la verifica della  puntuale chiusura di detti esercizi negli orari stabiliti. Un’attività senza sosta e meritoria ma che spesso è resa difficoltosa dalla mancanza dei dispositivi di sicurezza. Il presidente Paci ha sollecitato le amministrazioni locali e i sindacati di agire al più presto per “evitare danni causati della mancata dotazione di idonea protezione”. Onde evitare contenziosi giudiziari futuri.

Il presidente Anvu chiede inoltre di riconoscere ai lavoratori della polizia locale un’indennità di ordine pubblico, come già avviene per il personale della Polizia di Stato.

  Specificamente su tale punto, “ANVU  – si legge nella comunicazione a firma Paci – ritiene  i che la c.d. “indennità di servizio esterno” di cui all’art. 56-quinquies del Ccnl delle Funzioni Locali del 21 maggio 2018, debba essere fissata per il personale di Polizia Locale nella misura effettiva massima contrattuale di dieci euro giornaliere, in quanto ad oggi la prestazione lavorativa esterna svolta dagli operatori di P.L. per fronteggiare queste gravi e rischiose situazioni di emergenza pubblica, è prioritaria, sistematica , continua e coincidente con quella svolta dal personale delle Forze di Polizia di Stato”. 

A tal fine, l’Anvu sollecita le organizzazioni sindacali al fine di ” intervenire nell’immediatezza con   Comuni e Province  visti gli elevati profili di rischio ai quali è particolarmente esposta l’incolumità personale degli operatori di Polizia Locale in questo frangente, onde far attribuire a quest’ultimi l’indennità massima di 10 euro orarie previste dal prefato istituto contrattuale”.