Polizia locale, concluso l’esame del nuovo progetto di legge regionale

VENEZIA – La Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Alessandro Montagnoli (Lega Nord), Vicepresidente Claudio Sinigaglia (Partito Democratico), ha concluso, nella seduta di oggi, l’esame degli articoli del Progetto di legge n. 409, di iniziativa della Giunta regionale, relativo a “Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza”. La Proposta sarà a breve sottoposta all’attenzione della Sesta Commissione consiliare che esprimerà il proprio parere in vista dell’approvazione definitiva del provvedimento legislativo da parte della stessa Prima Commissione, approvazione, quest’ultima, propedeutica all’inserimento dell’argomento all’Ordine del giorno dei lavori d’Aula.

Il Progetto di legge in materia di polizia locale e politiche di sicurezza definisce i principi generali relativi allo svolgimento dei servizi, l’organizzazione territoriale, nonché la valorizzazione della formazione degli operatori di polizia locale.

Per quanto attiene l’organizzazione territoriale, il Pdl è volto anche a ridisegnare gli ambiti territoriali ottimali per l’esercizio associato delle funzioni di polizia locale e delle politiche integrate di sicurezza, sulla scorta delle sperimentazioni dei distretti di polizia locale. Ad esempio, al fine di assicurare il coordinamento operativo e l’interoperabilità nella gestione delle funzioni di polizia locale, è prevista la costituzione di presìdi tecnico-operativi nei quali convergono e da cui si diramano i flussi informativi e di comando denominati COD a livello di area distrettuale – Centro Operativo Distrettuale – localizzati presso i comuni capofila del distretto, e a livello di area sovradistrettuale denominati COA – Centro Operativo di Area, localizzati presso i comuni capoluogo. Inoltre, al fine di contribuire alla formazione degli operatori, tra gli elementi di novità contenuti nel Progetto di legge vi è la possibilità che la Giunta regionale promuova l’istituzione di un Centro Regionale di Formazione Professionale o la partecipazione a Centri interregionali di specializzazione sui temi connessi alla funzione della Polizia Locale. Altro elemento di novità, l’istituzione con decreto del Presidente della Giunta regionale della conferenza per la promozione del coordinamento tra servizi di polizia locale, ovvero della Conferenza regionale per la sicurezza presieduta dal Presidente della Giunta o da un assessore da lui delegato, e composta dai Sindaci dei comuni capoluogo di provincia e della città metropolitana e da sei Sindaci designati dal Consiglio delle autonomie locali, in rappresentanza dei Sindaci di Comuni non capoluogo di Provincia.

Via libera unanime, inoltre, al Parere alla Giunta regionale n. 506 che contiene criteri per l’accesso ai contributi relativi ad azioni e progetti di investimento in materia di sicurezza urbana e polizia locale, ai sensi della Legge regionale n. 9/2002. Il relativo bando consente l’accesso a contributi destinati agli enti locali del Veneto, in particolare nell’ambito della gestione associata delle funzioni di polizia locale, in vista di azioni e progetti volti al ripristino della piena funzionalità dei sistemi di videosorveglianza, all’approntamento di sistemi tecnologici di telesorveglianza e all’acquisto di mezzi mobili. Nel 2019 sono stati approvati e finanziati 38 progetti per un totale di un milione e 283mila di euro. Per il 2020 è stato stanziato un milione di euro, di cui 210mila destinati allo scorrimento della precedente graduatoria; al momento, quindi, la somma concretamente disponibile per il corrente anno è di poco inferiore a 800mila euro; è stata prevista la possibilità che nel prossimo futuro il bando venga rifinanziato.

Via libera a maggioranza, senza voti contrari, alla Rendicontazione n. 169 contente la Relazione sulla conformità dell’ordinamento regionale a quello europeo.  In sintesi, la Relazione dà conto del fatto che nel 2019 la Regione del Veneto ha continuato a essere interessata da quattro procedure di infrazione aperte nei confronti dello Stato a seguito della non corretta attuazione della normativa europea a livello nazionale, in particolare sul trattamento delle acque reflue urbane (Procedure nn. 2009/2034 e 2014/2059), sulla cattiva qualità dell’aria (Procedura n. 2014/2147), nonché sulla mancata designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e mancata adozione delle misure di conservazione, con riferimento alla Direttiva Habitat (Procedura n. 2015/2163).

Approvato a maggioranza, senza voti contrari, anche il parere relativo al Progetto di legge “Norme per la disciplina degli interventi regionali di protezione civile” che torna così nella Seconda commissione consiliare in vista del via libera definitivo.

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