VERONA – «Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquantuno euro a trecentonove euro. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti». È questo il testo dell’articolo 724 del codice penale che il sindaco di Verona, interpellato dal quotidiano L’Arena sull’argomento, ha voluto ricordare, in riferimento alla decisione presa dal primo cittadino di Saonara nel Padovano, Walter Stefan, di applicare una maximulta di 400 euro ai bestemmiatori. In realtà, come giustamente ricordato dal sindaco Sboarina, una sanzione per chi insulta le divinità già esiste nell’ordinamento italiano. Fino al 30 dicembre del 1999 l’atto di bestemmiare in pubblico era persino un reato, quindi di rilevanza penale, ma da quella data è stato depenalizzato dal decreto legge 55/1999 all’articolo 57. Quest’ultimo, tuttavia, non ha eliminato tutte le conseguenze in materia di blasfemia, bensì ha spostato il problema sul piano dell’illecito amministrativo. Ciò significa che chiunque bestemmi pubblicamente (la cosa vale anche per i social network), ancora oggi, rischia una sanzione pecuniaria che, per l’appunto, può variare dai 51 ai 309 euro.
«Basta applicare la legge», sostiene quindi il sindaco di Verona Federico Sboarina che non pare dunque condividere fino in fondo l’azione intrapresa dal suo collega padovano, pur rispettandone i presupposti. Quello di bestemmiare è per il primo cittadino scaligero «un atto di enorme grettezza», ma per contrastarne la diffusione esisterebbero già i mezzi necessari. Dello stesso avviso pare essere anche il comandante della polizia locale Luigi Altamura, il quale non ha esitato a ricordare che verbali contro i bestemmiatori a Verona, in passato, già ne son stati compilati. Nulla di nuovo sotto il sole di Saonara, dunque, e cittadini veronesi avvisati: anche senza un provvedimento ad hoc da inserire nel “Regolamento di polizia urbana”, il rischio per chi bestemmia è d’incappare in una bella multa salata.
fonte: http://www.veronasera.it