Una notizia che sta facendo il giro del mondo. I giornalisti di France 2 hanno potuto esaminare il rapporto dell’Ispettorato delle scienze su un’indagine condotta su uno dei più importanti centri anatomici d’Europa. L’inchiesta ha portato alla luce la vendita dei resti umani, donati per il progresso scientifico, a società private da parte dell’Università Paris-Descartes.
I cadaveri e le parti anatomiche non venivano cedute solo all’industria automobilistica, per condurre crash test, ma i resti venivano utilizzati anche dall’esercito per compiere degli esperimenti.
“Siamo obbligati a utilizzare i resti se vogliamo risultati di ricerca seri”, ha commentato Olivier Gagey, presidente del consiglio scientifico del Centro europeo per gli studi sulla sicurezza e l’analisi dei rischi. “I soldati devono essere addestrati per gli shock gravi. Cosa succede se la loro auto colpisce una mina?”
In Francia, non è illegale la vendita dei corpi delle persone defunte alle società, è permesso, infatti, vendere le spoglie alle aziende, ma a patto che sia i donatori che le famiglie siano informati precedentemente.
L’ex presidente dell’Università (2007-2011), Axel Kahn e genetista ha dichiarato a Canale France 2: “Le persone che donano il corpo alla scienza non sono consapevoli di farlo nell’ambito di una contrattualizzazione privata, e, di conseguenza, c’è l’inganno, indubbiamente”.
L’inchiesta, portata alla luce dall’emittente francese, ha confermato l’esistenza di “Un accordo, legale e unico in Europa, firmato tra l’Università Paris-Descartes e Ceesar (Centro europeo per gli studi sulla sicurezza e l’analisi dei rischi). Questa prevede la fornitura dei corpi, al prezzo di ‘900 euro per un soggetto, 400 per una parte anatomica‘”.
Non si conosce esattamente il numero dei corpi venduti. Ma da quanto emerge dal rapporto si stima che il 37 percento dei ricavi proviene da accordi con società industriali.