Nel decredo Milleproroghe al vaglio del Parlamento sono contenute novità nella destinazione dei proventi delle multe per violazione del Codice della Strada ma sono rivolte esclusivamente alle Città Metropolitane e alle Province. Dopo l’articolo 39 del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162 sono inseriti i seguenti: « Art. 39-bis. – (Utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni previste dal codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285) – 1. All’articolo 18, comma 3-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, le parole:
“Per gli anni 2017 e 2018” sono sostituite dalle seguenti: “Per gli anni dal 2017 al 2022” e dopo le parole: “sicurezza stradale” sono aggiunte le seguenti: “, nonché per interventi per il ricovero degli animali randagi, per la rimozione dei rifiuti abbandonati e per il decoro urbano delle aree e delle sedi stradali”. In pratica, l’allora norma che riguardava i bilanci di province e città metropolitane viene ampliata fino al 2022, consentendo alle province e alle città metropolitane, in deroga alla legislazione vigente, la possibilità di utilizzare le quote previste dall’articolo 142, comma 12-ter, e dall’articolo 208, comma 4, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per il finanziamento degli oneri riguardanti le funzioni di viabilità e di polizia locale con riferimento al miglioramento della sicurezza stradale, ma anche (è questa la novità introdotta) per ricoverare gli animali randagi, rimuovere i rifiuti abbandonati e per il decoro urbano delle aree e delle sedi stradali. Le modifiche riguardano anche le province per le quali sussistono molte criticità, sia per quanto riguarda i compiti di polizia stradale, che solo poche Polizie Provinciali continuano effettivamente ad espletare e con poche risorse umane, e il mancato versamento alle stesse da parte di molti comuni delle somme incassate per i controlli velocità sulle strade provinciali, in assenza dell’apposito decreto del Ministero dell’Interno d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze che tarda ad arrivare, dopo il passaggio in Conferenza Stato – Città dello scorso novembre.