Nella mattinata dell’11 novembre, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze ha dato esecuzione a 9 misure interdittive a esercitare uffici direttivi di società , emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, dott. Alessandro Moneti, nei confronti di altrettanti imprenditori, titolari di imprese operanti sul territorio toscano nel settore del confezionamento di capi di abbigliamento da lavoro, accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a turbare il corretto svolgimento delle procedure di affidamento di pubbliche forniture.
Le indagini, condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze sotto la direzione della Procura della Repubblica del capoluogo toscano – Sostituto Procuratore Dott. Leopoldo De Gregorio, sono state avviate a seguito di una denuncia presentata nel settembre 2017 dall’Ufficio Anticorruzione, Trasparenza e Controlli del Comune di Firenze e hanno messo in luce alterazioni nelle procedure di affidamento indette da alcuni comuni ed enti pubblici della regione Toscana.
Nell’ambito dell’indagine, è emersa la presenza sul territorio regionale di un nucleo di imprese che, in circa cinque anni, sono risultate più volte aggiudicatarie all’esito delle procedure concorsuali bandite da alcuni enti pubblici, territoriali e non, per l’acquisizione di beni costituiti prevalentemente da capi di abbigliamento ed accessori da destinare al personale dei corpi di polizia municipale, dei servizi di guardiania e di rappresentanza.
Dalle attività della Procura della Repubblica di Firenze, allo stato, sarebbe emerso un forte vincolo a carico di alcune delle principali società attive nelle forniture dei beni, fondato su interessi perseguiti secondo logiche di non aggressione e accordi attraverso cui alcune aziende si sarebbero divise i territori di diverse regioni del CentroÂnord. Sono inoltre al vaglio dell’Autorità Giudiziaria la posizione di tre funzionari pubblici risultati in stretto collegamento con alcuni degli imprenditori destinatari dei provvedimenti interdittivi nonché quella di tre società con sede in Firenze, Prato e Empoli, per le quali sarà valutata l’adozione di eventuali ulteriori analoghi provvedimenti. Indagini sui bandi per le divise di Galleria Accademia e Opera primaziale Nell’inchiesta della guardia di finanza di Firenze sono finiti anche dipendenti pubblici.
Secondo quanto appreso, sono tre i funzionari pubblici ai quali viene contestato il reato di turbativa d’asta. La procura ha chiesto la misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici sulla quale, secondo quanto previsto dalla legge, il gip deciderà dopo l’interrogatorio non ancora avvenuto.
Da quanto appreso si tratterebbe di un funzionario della polizia municipale di San Giuliano Terme (Pisa), e di due dipendenti dei Comuni di Siena e Cecina (Livorno), che per l’accusa si sarebbero accordati con alcuni degli imprenditori indagati per falsare l’esito di alcune delle gare oggetto dell’inchiesta. Le indagini nel corso degli anni si sono concentrate su diversi bandi: quello per le forniture di divise ai dipendenti della Galleria dell’Accademia di Firenze, dell’Opera primaziale pisana, di fornitura di divise alla polizia municipale di Firenze, di Siena e di Massa.