«Ho ricevuto minacce di morte tramite social. Non ho paura e procederò nelle sedi opportune. Le regole e le istituzioni si difendono e si rispettano. E chi ha sbagliato pagherà». La voce è ferma, la rabbia tanta. Deciso a non farsi intimorire e ad andare fino in fondo. Luca Della Bitta, sindaco di Chiavenna, 7.300 abitanti in provincia di Sondrio, ha presentato in queste ore denuncia ai carabinieri dopo che alcuni cittadini postando messaggi su Facebook si sono detti pronti a prenderlo a fucilate. Esattamente come accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì all’autovelox posizionato da pochi mesi lungo la strada di accesso al paese: distrutto da colpi d’arma da fuoco.
Una vicenda che farebbe quasi sorridere per la sua assurdità, se non fosse per la gravità dei reati commessi. Minacce, pallettoni, spari alle porte della cittadina. Tutto per colpa di una pioggia di multe. Un passo indietro. Il 12 agosto entra in funzione sulla strada che collega Mese a Chiavenna il nuovo autovelox voluto dall’amministrazione. Il limite è di 50 chilometri orari lungo un rettilineo che invita alla velocità. È una strage di sanzioni: oltre tremila in pochi mesi. I toni si accendono, la polemica si infiamma in consiglio comunale, con l’opposizione che parla di limiti troppo bassi e di un progetto mal gestito. Gli automobilisti sono sul piede di guerra. C’è chi percorrendo l’arteria tutti i giorni per lavoro arriva ad accumulare fino a ottomila euro di multe in dieci settimane. L’accusa è di averlo installato per fare cassa. Fino a quando le proteste vanno ben oltre le parole.
Giovedì all’alba una scarica di pallini e pallettoni esplosi con una fucile da caccia a due canne manda in tilt il sistema. I colpi con i proiettili più grossi distruggono la telecamera, gli altri i fili dei collegamenti elettrici. Le indagini dei carabinieri di Chiavenna scattano immediatamente. Della Bitta condanna duramente il gesto. «Ci vorrebbe una bella schioppettata anche per il sindaco», scrive qualcuno su Facebook. In molti condividono il commento. «Ho presentato denuncia per minacce e diffamazione. Non siamo nel far west — spiega il primo cittadino —. L’autovelox in via Volta è stato posizionato su richiesta degli stessi abitanti della zona, un’area densamente popolata, con la strada attraversata dai ragazzi diretti al vicino istituto comprensivo Garibaldi. In quel punto in passato ci sono stati incidenti mortali e il semaforo a chiamata non bastava. Il rilevatore di velocità è ben visibile, segnaletica verticale e orizzontale è presente su entrambe la carreggiate. È vero, all’inizio le sanzioni sono state numerose, ma nelle ultime settimane la situazione era andata normalizzandosi. Gli automobilisti stavano iniziando a rispettare i limiti. Nostro unico obiettivo. Poi è successo quello che è successo».
Scuote la testa Della Bitta, ma non si ferma. «L’impianto sarà sostituito — dice —, abbiamo già contattato la ditta per la nuova apparecchiatura il cui costo si aggira intorno al 50 mila euro. Chi ha pensato di potersi fare giustizia con un gesto che appare intimidatorio pagherà. Stessa sorte per chi mi ha minacciato».
fonte: corrieredellasera